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Somalia

Mogadiscio - Mago Sales con i bimbi del SOS
Somalia - Mogadiscio
Mago Sales con i bimbi del SOS
Aula scolastica in ex ospedale italiano a Mogadiscio
Somalia
Aula scolastica in ex ospedale 
italiano a Mogadiscio

Parlare della Somalia equivale a compilare un bollettino di guerra. Da dieci anni infatti la Somalia è in guerra con se stessa, dominata da pochi gruppi rivali, che curano unicamente i propri interessi. Tutti i missionari se ne sono andati, lasciando il paese nella più completa disperazione. Molti preti , suore e cattolici sono stati uccisi. Non esiste governo e quindi mancano tutti i servizi indispensabili al vivere civile: ospedali, scuole, nonché banche e odine pubblico. Attualmente, unico focolare di serenità e di carità evangelica, resta un orfanotrofio a Mogadiscio, tenuto da un'organizzazione austriaca: Sos. In quest'oasi, dopo un viaggio avventuroso e scortato da una vera milizia armata, a giugno del 2000 vi è giunto il mago Sales con un suo amico fotografo. Ad accoglierlo, come sempre, molta folla, soprattutto bambini. Sui loro volti la magia della meraviglia e dell'attesa.

MOGADISCIO (Villaggio SOS)

INDIRIZZO DEL CENTRO SOS IN MOGADISCIO:
RESPONSABILE CROCE CLAUDIO
OPERA SOS
P.O. BOX 76192
NAIROBI - KENYA

NOTIZIE SULL'OPERA
(da una lettera di Claudio Croce, direttore del centro SOS in Mogadiscio) Il SOS Children's village Somalia è stato fondato nel 1985 nella periferia nord di Mogadiscio. Originariamente consisteva in un villaggio per bambini orfani, una scuola primaria ed una clinica ginecologica. Quando scoppiò la guerra civile nel 1990, fomentata dalla rivolta della popolazione contro il regime dittatoriale e nepotistico del vecchio presidente Siad Barre, la città di Mogadiscio fu il centro urbano che ne risentì maggiormente. Nell'arco di breve tempo gran parte del patrimonio civile della città venne distrutto. Dopo dieci anni di guerra, tutt'ora non esiste un governo, non ci sono leggi in vigore, non esiste un corpo statale che garantisca per la sicurezza della popolazione, per la loro educazione ed assistenza medica. La città di Mogadiscio è in mano a poche tribù somale che cercano di accaparrarsi il pezzo più grosso della torta (business, importazioni/esportazioni, potere politico) Il progetto del SOS ebbe la prontezza di intervenire in aiuto della popolazione tramutando la vecchia scuola primaria in un ospedale d'emergenza. Vennero impiegati medici, infermieri; vennero allestite sale operatorie e reparti per i feriti. Il tutto venne molto apprezzato dalla gente di Mogadiscio e grazie a ciò il progetto del SOS venne sempre protetto da eventuali assalti e saccheggi. Tutt'ora è l'unico progetto permanente funzionante in Mogadiscio. La presenza delle ambasciate, le agenzie ONU e le ONG vennero meno già molto tempo fa. Il progetto offre lavoro a 260 dipendenti somali che a loro volta contribuiscono al sostentamento di migliaia di persone che da loro dipendono. Ancora oggi l'ospedale d'emergenza funziona anche se non solo più per feriti di guerra ma principalmente per bambini denutriti. Si curano circa 300 bambini al giorno. Supplementare alle cure mediche si è lanciata l'iniziativa di un "feeding program" per i bambini denutriti. La denutrizione in Somalia è cronica e tutti gli anni migliaia di persone muoiono di fame. Quest'anno e' stato particolarmente tremendo. La notizia è arrivata anche in Italia che 16 milioni di persone sono al limite della sopravvivenza per denutrizione solo nella zona a cavallo fra il confine Somalo ed Etiopico. Oltre all'ospedale il progetto SOS comprende un villaggio per orfani (120), un asilo con 120 bambini, una scuola primaria con 420 studenti ed una clinica ginecologica con 120 pazienti al giorno ed una media di due operazioni al giorno e 20 parti al giorno. Oltre al personale somalo ci sono tre suore della consolata che lavorano nell'ospedale pediatrico. L'aiuto che si da tramite il progetto alla popolazione somala è tanto ma sempre una goccia nell'oceano paragonato all'estremo bisogno che c'è nel paese.

PROGETTO

In seguito al suo viaggio in Somalia, il mago Sales, ha preso la decisione di aiutare anche i bambini di questa martoriata nazione, attraverso il progetto. di un sovvenzionamento di una scuola primaria. Si sa che in questa nazione, da più di dieci anni, non essendoci più governo, non viene impartita l'educazione scolastica. I bimbi non vanno a scuola. Da quest'anno Claudio Croce, un italiano responsabile del centro SOS a Mogadiscio, ha iniziato a sovvenzionare con i propri risparmi alcuni educatori per l'insegnamento scolastico ai rifugiati in un ex ospedale in Mogadiscio. I ragazzi non sono molti. Probabilmente un sessantina. Una goccia nell'oceano della miseria e della povertà… ma sempre una goccia… Soprattutto un inizio. Stiamo aspettando da Claudio un resoconto più dettagliato sul progetto e un preventivo di spesa. Quando lo sapremo vi aggiorneremo maggiormente sull'opera. Intanto, sia attraverso la trasmissione al Maurizio Costanzo Show, sia attraverso gli spettacoli del mago Sales, sono stati raccolti già più di 20.000.000 di lire.

Mago Sales al suo arrivo nel  villaggio SOS a Mogadiscio Somalia
Mago Sales al suo arrivo nel 
villaggi

Sierra Leone

bambini della Sierra LeoneSCELTA E PARTICOLARITA’ DEL PROGETTO

Il progetto è stato proposto dalla nostra Fondazione in occasione della domenica 28 settembre 2003 quando si è celebrata la seconda edizione di “Una magia per la vita nelle piazze d’Italia”.
Data la drammaticità di una tale piaga sociale che attanaglia i bambini poveri di alcune zone della terra e la triste attualità della guerra, la nostra Fondazione propone di continuare la raccolta fondi a vantaggio della liberazione dei bambini soldato della Sierra Leone dell’Uganda per il nuovo anno 2004.
Tra le tante occasioni che si presenteranno, la proposta viene legata, in modo particolare, al progetto del “DISARMO DEI BIMBI”. 
Il cammino della pace incomincia dall’educazione che diamo ai nostri bambini e da scelte di solidarietà a vantaggio dei ragazzi che soffrono la tremenda piaga della guerra.

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

In linea di massima la raccolta fondi non è legata ad una quota particolare. Tutto quello che verrà offerto sarà inviato a sostenere l’opera di alcuni missionari salesiani in Sierra Leone e in Uganda. Anche poco può servire, con diceva Madre Teresa, per togliere una goccia d’acqua dal grande oceano della malvagità che attanaglia il mondo dei bambini e quindi turba la sensibilità di ognuno di noi. 
Se però si volesse quantificare la raccolta, vi ricordiamo che con 200 Euro si può avviare allo studio un ragazzo africano per un anno intero. E’ la cifra che chiediamo per un’adozione a distanza.
Naturalmente, per questioni di rispetto sui minori, non riceverete la foto del bambino aiutato, o meglio liberato. Riceverete però notizie dal missionario sull’opera di recupero e prevenzione dei bambini soldato.

INDIRIZZO MISSIONARI (2003)

-Padre Mengon Albert
St. Augustine
Secondary School
Lungi Airport 
Lungi Sierra Leone, West Africa

cartina della Sierra Leone

PROGETTO

  • Dicembre 2003
    ADOZIONE A DISTANZA PER LA LIBERAZIONE DI BAMBINI SOLDATO
    In seguito alle offerte raccolte in occasione della manifestazione annuale “Magia nelle piazze d’Italia” sono stati inviati alla missione salesiana 10.033,31 Euro.
    Per maggiori chiarimenti,leggere sul sito:

villaggio nella Sierra Leone

Progetto Palestina

Borse di studio per giovani palestinesi universitari a Gerusalemme

Da due anni la nostra Fondazione sostiene agli studi 10 giovani palestinesi presso l’università di Gerusalemme. Il costo per ogni sostegno a distanza è di € 1.500 all’anno. Referente del progetto padre Jaque Amatteis, salesiano e segretario del Nunzio apostolico a Gerusalemme. 
Per questo progetto non abbiamo sponsor diretti, per cui la Fondazione attinge il contributo dai fondi generici di solidarietà. Auspichiamo di trovare presto benefattori che si prendono cura di questo progetto, che riteniamo sia fonte di grande gratificazione umanane spirituale. Ogni sponsor riceverà informazioni dei giovani con schede, curriculum e “pagelle scolastiche”.
Ognuno, poi può continuare a contribuire, secondo la proprie necessità, perché questo progetto possa essere continuato. Anche una piccola cifra, unita a quelle di tanti, può aiutarci a realizzare la promessa fatta ai giovani di quella terra che stà nel cuore di tanti di noi. Vi ricordiamo di scrivere sul bollettino postale o nel foglio del bonifico per la banca la seguente motivazione della vostra offerta: PROGETTO PALESTINA

Madagascar

cartina del madagascarSITUAZIONE
Un tempo era chiamata l'isola verde. Ora, dopo uno sfruttamento indiscriminato, restano poche foreste, fortunatamente trasformate in riserve. Per questo e per moltissimi altri aspetti naturali l'isola conserva un suo fascino particolare. La popolazione, dedita maggiormente all'agricoltura è però molto povera, e, dalla povertà nascono i grandi problemi di esistenza (fame, malattie, mortalità infantile, analfabetismo) e di rapporto sociale (delinquenza, piccoli furti). Recentemente la popolazione è passata attraverso una rivoluzione sociale massacrante, che ha creato notevoli problemi di stabilità, incrementando la povertà e la delinquenza. A buttare paglia sul fuoco, ci sono poi i continui tifoni che periodicamente infestano l’isola. L’ultimo è del marzo scorso ed ha mietuto centinaia di vittime. Tantissime le famiglie senza tetto. 
I salesiani di Don Bosco operano nell'isola da quasi 25 anni. La loro presenza missionaria, al servizio della Chiesa e del Paese, è rivolta ad opere di evangelizzazione e di promozione, attraverso l'educazione e la formazione delle popolazioni e soprattutto dei giovani e dei ragazzi più poveri e bisognosi. Il mago Sales si recò nell'isola per la prima volta nel 1994. E' ritornato nel 1999 e, recentemente nel 2004. A questa ultima missione hanno partecipato altri tre suoi colleghi maghi e giocolieri ed è stato realizzato il primo film sul tema dei diritti dei bambini… soprattutto di quello del gioco, del sorriso e dell’istruzione.

bambini del madagascarNOTIZIE SULL'OPERA
La Maison Don Bosco è una delle dieci Opere Salesiane presenti in Madagascar. I Salesiani di Don Bosco operano in Madagascar da quasi 20 anni. La Loro presenza missionaria, al servizio della Chiesa e del Paese, è rivolta ad opere di evangelizzazione e di promozione, attraverso l'educazione e la formazione delle popolazioni e soprattutto dei giovani e dei ragazzi più poveri e più bisognosi. La Maison Don Bosco di Ivato-Aéroport è una di queste presenze. Essa ospita la sede della Visitatoria (Servizi centrali e nazionali), il Noviziato per i giovani malgasci che si preparano ad entrare nella Congregazione di Don Bosco, e un Centro Socio-Culturale (Oratorio) a servizio dei ragazzi e dei giovani del quartiere. Il suo responsabile legale è Padre ZINGALE Antonino, Direttore dell'Opera. Il Centro Sociale (Oratorio-Centro Giovanile) della Maison Don Bosco di Ivato-Aéeroport svolge la sua attività fin dalla fondazione dell'Opera, e cioè fin dal 1987.

bambini malgasciSITUAZIONE SOCIO ECONOMICA DEL LUOGO 
La zona circostante l'Aeroporto internazionale di Ivato, lo scalo della capitale del Madagascar, Antananarivo, è situata a circa 17 Km dalla città. La sua popolazione può essere stimata attorno ai 30.000 abitanti, di cui circa il 67% è compresa nella fascia di età fra i 10 e i 25 anni. La configurazione socio-culturale appare complessa e contraddittoria. Accanto agli insediamenti di ville e di private abitazioni che sfruttano le bellezze del territorio e la tranquillità degli spazi immersi nel verde, (una delle zone residenziali più ricercate attorno alla capitale), sorgono vasti edifici e caserme destinati soprattutto alle famiglie dei militari che sono in servizio all'Aeroporto civile e militare. 
L'antico villaggio di Ivato si è sempre più ingrandito per accogliere, oltre agli abitanti che si dedicavano alla coltivazione delle attigue risaie, un numero sempre più crescente di immigrati dalle vicine campagne. Parecchie famiglie hanno abbandonato i loro insediamenti rurali per raccogliersi attorno al villaggio in cui sperano di trovare più sicurezza, più comodità di vita e più possibilità di lavoro, data la vicinanza dell'Aeroporto. Tale immigrazione interna, purtroppo, ha generato invece non pochi problemi sociali: sfaldamento del nucleo familiare, ristrettezze e povertà, mancanza di abitazione decente, malattie, e non ultima la delinquenza, la prostituzione e il crescere del degrado umano e sociale.
Chi ha maggiormente sofferto e soffre ancora di tale situazione sono naturalmente i bambini, i ragazzi e i giovani. L'analfabetismo diffuso e l'evasione dell'obbligo scolastico sono fra le conseguenze più vistose di tale degrado. Molti bambini, fra i più poveri e i più abbandonati, non vanno a scuola. Essi vivono situazioni tali che la scuola diventa per loro un qualcosa di superfluo, quasi un lusso che non possono permettersi.
Per venire incontro a tale emergenza sociale ed economica i Missionari Salesiani hanno avviato l'opera di scolarizzazione come segno e volontà concreta di servizio e di contributo all'assistenza e alla promozione di quanti possono essere avvicinati attraverso le attività dell'Oratorio. Del suddetto 67% della popolazione in età giovanile (circa 18.000), il 25% (circa 5.000) sono in età scolare, cioè in età di frequenza della scuola primaria. Esistono ad Ivato le scuole statali dell'obbligo ed altre scuole private. Ma esse sono nettamente insufficienti ad accogliere la potenziale popolazione scolastica. Inoltre proprio i più poveri e i più bisognosi trovano facilmente l'alibi dell'evasione. 
Pertanto l'analfabetismo è molto diffuso.

Indirizzo Missionario (2006)

LUCA TREGLIO (missionario laico salesiano)
Maison Don Bosco 
B.P. 60
105 Ivato - Aeroport
Madagascar

bimba del madagascar

 PROGETTI

  • inizio anno1999 – termine anno 2003
    ADOZIONI A DISTANZA 
    Ora la Fondazione porta aiuto alla missione mediante la realizzazione di determinati progetti.
  • Dicembre1999
    OPERAZIONE ZAINETTI (terminato in gennaio 2000) In seguito ad un viaggio del mago Sales in novembre del 1999. Dopo aver visitato l'opera di Ivato e aver fatto uno spettacolo ai ragazzi presenti nel centro, è stata presa la decisione di aiutare i giovani allievi attraverso il progetto degli zainetti, quantificato nel valore di 50.000 lire ognuno (per i 250 ragazzi del centro) da inviare per l'acquisto di quaderni, libri, e materiale scolastico. La somma equivalente in Euro a 5887,60 è stata raggiunta attraverso le offerte dei vari benefattori in occasione del Natale 1999. Tale somma è stata data al missionario salesiano Elio Abbio al ritorno dal suo viaggio nel mese di gennaio del 2000.
  • Dicembre 2000
    COSTRUZIONE DI UNA SALA CON CUCINA.
    Nell'insieme del progetto globale di costruzione di impianti scolastici, è compresa anche la realizzazione di una sala cucina, perché i bambini possano consumare in tranquillità e dignità il loro piccolo pasto quotidiano. La mensa, ci scrive Elio, missionario salesiano, per ora è il cortile dell'oratorio, quando c'è il sole e il porticato delle aule, quando piove. E' stato calcolato il costo totale di tale opera intorno ai 15 milioni di lire, senza suppellettili con l'aiuto della provvidenza e della generosità di molti cuori generosi, speriamo di offrire, con il nuovo anno 2001 una sala decente per i pasti dei ragazzi del centro giovanile Maison Don Bosco a Ivato, nel Madagascar. Inviati 7746,85 Euro.

 

Progetto scuola Madagascar

PROGETTO 2005:COSTRUZIONE DI SCUOLE IN MADAGASCAR

In un viaggio fantastico da sud a nord in quella che è definita la grande isola, il mago Sales ha incontrato una realtà povera, ma ricca di speranze, dove i veri protagonisti sono i bambini e la loro voglia di stare al mondo e di credere in un futuro migliore, nonostante le poche possibilità che offrono loro le strutture sociali.

Dalla parte di questi bambini ci sono però missionari, giovani volontari di organizzazioni non governative, funzionari e maestri che sono interessati solo al loro bene. Saranno essi stessi a parlare dei reali problemi dell’isola: droga, lavoro minorile, elevata mortalità infantile, analfabetismo e carenza di strutture sociali. 

Consci che l’istruzione è un diritto è non un dovere, la Fondazione Mago Sales, attraverso la visione di questo film propone una profonda riflessione sui diritti dei bambini al sorriso, al gioco e all’istruzione e vuole confrontare tale diritto con quello più sicuro dei bambini delle nostre scuole, in Italia come in Europa, dove non ci sono più battaglie da combattere, ma a volte la scuola è vista più come un noioso dovere che come un sacrosanto dritto". 

PROGETTO: COSTRUZIONE DI SCUOLE 
Tra uno spettacolo e l’altro, nei posti più dimenticati della terra, il Mago Sales, con alcuni suoi collaboratori “Magicièns sans frontieres”, ha fatto scaturire sorrisi e spontaneità. 

Ma la magia più grande è stata la proposta della costruzione di una o più scuole, presso una missione salesiana a Toliara e dare un contenuto alla speranza dei bambini malgasci, che hanno gli stessi dritti dei nostri bambini 

In questa missione, a sud del paese, vivono più di 2.000 giovani e devono percorrere anche 10 chilometri per frequentare la più vicina scuola della città, che naturalmente è superaffollata: circa 60 allievi per classe. Così proprio i più poveri e i più bisognosi ne sono esclusi. 

  1. PRATICAMENTE 
    Ognuno, singolarmente o in gruppo, può contribuire a questo progetto umanitario.
    Il Mago Sales ha fatto un grande spettacolo sul luogo dove sta per sorgere la scuola e ha promesso di ritornarci presto per portare il contributo di tanti di

Con gli aiuti raccolti, verrà anche inviata una pergamena con i nomi dei benefattori. Tale pergamena sarà inserita nelle fondamenta della scuola. Ognuno di voi saprà così di essere stato utile dando importanza al piccolo sogno di un bambino del Madagascar. 

“Kitantara”, che significa appunto piccola fiaba, diventi un augurio anche per voi e per i vostri bambini. 
Un giorno, un mese, un anno… una vita non è passata invano se si è realizzato il sogno fiabesco, anche solo, di un bambino del mondo.

Il progetto costerà 45.000 Euro e prevede la costruzione di un complesso di tre edifici scolastici più una grande sala polivalente (refettorio, sala incontri…)

Quantificare le offerte:

1 Euro: 2 mattoni
5 Euro: 10 mattoni
15 Euro: 1 sacco di cemento
35 Euro: 1 mese di salario di un manovale
50 Euro: 1 mese di salario di un operaio specializzato
200 Euro: Adozione a distanza o borsa di studio per un bambino per un anno. 

Per l'animazione e la presentazione potete richiedere il materiale (film, schede di lavoro, manifesti) presso la nostra Fondazione. 

Per donazioni:
POSTA
C/c 42520288
FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS
Via Bioletto, 20 - 10098 Rivoli (TO) 

BANCA
IBAN IT 73 X 03069 30530 100000061253

BIC BCITITMM
FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS
Indicando esattametne i vostri dati
La magia ora è anche vostra. 

Misaotra Betsaka cioè Grazie Tante 
Mago Sales

Kenya

cartina del KenyaSITUAZIONE

Un tempo il Kenya era il paese dei grandi safari, delle spiagge incontaminate. Era la meta di moltissimi turisti da tutto il mondo. Attualmente non è più così. I turisti restano ancora, ma sono calati enormemente di numero. Il pericolo della malaria, dell'AIDS, unito alla proposta di altri luoghi più sicuri e economici, ha fatto in modo di rendere questo paese quasi alla pari di tante altre nazioni povere africane.
Così oggi il Kenya deve risolvere non pochi problemi, tra i quali la fame e le malattie e si sta impoverendo sempre di più.
Nel 1980 sono arrivati i primi salesiani. Oggi hanno case e svolgono la loro attività nell'aiuto ai ragazzi, soprattutto quelli più poveri e abbandonati. Vi sono presenti molti missionari italiani.
La nostra Fondazione ha iniziato a collaborare nel 1998 con le suore di Maria Ausiliatrice e con i missionari salesiani attraverso l'opera delle adozioni a distanza con le case di: SIAKAGO. MAKUYU e BOSCO BOYS e DAGORETTI a Nairobi.

INDIRIZZO MISSIONE

- Salesian Sisters
Of St. John Bosco
P.O. Box 50
00502 Karen – Kenya

missione di Mago Sales in Kenya bambini di Nairobi

PROGETTI

  • Inizio anno 1999
    ADOZIONI A DISTANZA
    La Fondazione segue alcune adozioni a distanza mediante le case salesiane di Makuyu e di Nairobi (Bosco Boys).
    A Siakago la Nostra Fondazione ha dovuto chiudere l’aiuto mediante le adozioni a distanza, in quanto la missione è stata chiusa dai salesiani.
  • Giugno 2003
    UNA SCODELLA DI LATTE PER BAMBINE DI STRADA presso Suore Maria Ausiliatrice in Nairobi
    9291,83 Euro
  • Ottobre 2001
    Allestimento di un REPARTO DI RADIOLOGIA a Nairobi, presso la bidonville di Korogocho, per la cura e prevenzione dei bambini malati di AIDS.
    Il progetto è stato realizzato sabato 6 ottobre 2001, mediante l’incasso di un solo spettacolo di Arturo Brachetti a Parigi presso il teatro. “Casinò de Paris”. 
    Somma raccolta: 23472 Euro.
    Leggere 3 pagina del giornalino n. 18:
     

    Leggere manifestazione: 

  • Giugno 2003
    VACCINAZIONI E MEDICINALI
    Aiuti a bambini della periferia di Nairobi, assistiti dal Nathzaret Hospital (Korokocio)
    Fino ad ora (dicembre 2003) sono stati dati 6037 Euro
    Tale progetto continua tutt’ora.
Mago Sales a Korokocho

Etiopia

MAGIE DEL MAGO SALES IN ETIOPIA

Il mago Sales, nel mese di aprile 2003, è stato in Etiopia e, precisamente, a Sway, una delle regioni più povere non solo dell’Etiopia, ma del mondo intero. 
Durante la sua permanenza a Sway, ha avuto modo di rallegrare decine di migliaia di ragazzi e bambini delle missioni. Per loro è stato un grande evento, forse il più importante nella loro vita (secondo le parole di Suor Irene, missionaria di Don Bosco).

Mago Sales tra i bambini della missione a Zway


A volte basta veramente poco per allietare un cuore d’uomo.
Don Silvio ha fatto spettacoli nei villaggi, dove il capo tribù è rispettato e siede al primo posto. Guai a prenderlo in giro, di fronte agli altri. Ha reso lieti tanti ragazzi e bambini delle scuole (Ci sono scuole con più di 2.000 ragazzi e il numero degli occupanti di ogni classe non è mai inferiore ai 70 elementi). Soprattutto si è esibito nelle missioni dei salesiani, per attenuate le ore di attesa per un buono pasto o per una brocca d’acqua. A Zway, nella missione, ancora ora vengono sfamate più di 5.000 persone al giorno.
Ma tante sono ancora quelle che muoiono di fame o di sete.
Così è nata una nuova richiesta., legata alla costruzione di pozzi d’acqua.

un momento dell'incontro tra Mago Sales e i bambini della missione a Zway

ECCO LA RELAZIONE DI SUOR IRENE. MISSIONARIA IN ZWAY, RIGUARDO AL PROGETTO ACQUA

Il problema: la generale situazione di Zway e della zona circostante è una delle più disperate di tutto il Paese: assoluta mancanza di acqua con conseguenze negative a livello di igiene e notevole diffusione di malattie.
Obiettivo: offrire al maggior numero di villaggi attorno a Zway la possibilità di vere a disposizione:

  • sufficiente quantità di acqua
  • acqua potabile che assicuri un minimo di igiene
  • acqua sufficiente per il bestiame acqua sufficiente per iniziare delle piccole coltivazioni di ortaggi e per cercare di favorire il rimboschimento attorno al villaggio.
     

Scheda informativa: la città di Zway sorge nella Rift Valley, a sud di Addis Abeba, nel mezzo di una zona semi-desertica e ventosa e conta circa 6000.000 abitanti. Il clima è tra i più ostili: secco e arido; le precipitazioni, molto scarse, sono concentrate nei mesi di giugno – agosto. La gente sopravvive barattando quello che riesce a produrre nei campi aridi e riarsi dal sole o piccolo artigianato, ma il livello di vita non raggiunge il limite della sussistenza: è la fame. Anche i buoi sono di una magrezza impressionante.La legna è molto scarsa e gli escrementi degli animali anziché per concimare la terra sono usari per cuocere il cibo.

cartina dell'Etiopia

Il popolo etiope esce da decenni di guerra, siccità e fame, ma non può investire per il domani perché non ha le forze per sopravvivere oggi.

Nei villaggi la situazione è desolante. Gli uomini validi hanno lasciato i villaggi alla ricerca di acqua e pascoli per assicurare la sopravvivenza del bestiame. A casa sono rimasti solo donne, vecchi e bambini, circondati da una terra riarsa che il vento trasforma in mulinelli di polvere e morte.

La situazione sanitaria è un altro gravissimo problema perché aggravato dalle situazioni igieniche generali della città. Non ci sono fognature; il sistema idrico è in fase di sistemazione, ma spesso l’acqua non c’è. L’AIDS sta diventando una malattia sempre più comune e la gente muore senza sapere di aver contratto la malattia, perché non sono possibili analisi specifiche.

In una situazione come questa, parlare di istruzione e rispetto dei diritti umani sembra quasi anacronistico: in mezzo a tutte queste povertà l’unica preoccupazione esistente è la sopravvivenza.

INDIRIZZO MISSIONE
Salesian Sister
P.O. Box 112
Zway – East Shoa - Etiopia

PROGETTI

  • Iniziato in novembre 2002: 
    ACQUISTO CIBO E LATTE
    Somma raccolta e inviata 29.620 Euro
  • Iniziato in aprile 2003 :
    COSTRUZIONE DI POZZI D’ACQUA PER I VILLAGGI ATTORNO A ZWAY
    Fino ad ora sono stati costruiti 2 pozzi d’acqua. (Costo per ogni pozzo: circa 25.000 dollari)
    Somma totale raccolta e inviata: 46.376,35 Euro.
    Informazioni su giornalino n. 25: 
    Leggi giornalino n. 27 pagina  3: 
    Leggi girornalino n. 28  http://www.sales.it/giornalino/SSB28.pdf

PROGETTO CORNO D'AFRICA

(Emergenza cibo)
inizio progetto: Agosto 2011
 
1. BILANCIO DELLA RACOLTA FONDI (dall’8 agosto al 6 settembre 2011)
 
Fino ad ora sono stati raccolti:  8029,94 Euro, così suddivisi:
                                             4316,00 beneffattori vari
                                             2233, 74 Manifestazione dello Smils Show a Cherasco
                                             1479,20 Spettacoli mago Sales nelle parrocchie
Tale somma è stata raccolta in un solo mese: dall'8 agosto al 6 settembre ed è al netto (sono state detratte le spese e i costi relativi all’organizzazione delle varie manifestazioni).
Grazie per il vostro aiuto, di tanti, di tutti.
Varie organizzazioni stanno appoggiando la Fondazione nel dare vita a interessanti manifestazioni per raccogliere fondi per questa emergenza.
Ad esempio l'Associazione "Uribe" di Caselette (To) ha organizzato per la sera del 15 ottobre 2011 uno spettacolo, il cui incasso andrà interamente per sostenere questo progetto umanitario.
 
 
La raccolta continua con urgenza
 E’ necessario portare cibo fino a Febbraio 2012. Urgenza è non far morire le persone, quelle persone, con un loro nome e una loro storia.
Gli aiuti, come è già stato proposto, verranno dati ad una organizzazione che da anni già agisce nel sud dell’Etiopia e nel nord del Kenya: i missionari Salesiani, pronti a garantire i necessari soccorsi e sostenere le attività di emergenza.
 
Vi ricordo che con
 
Con 25€ assicuri il trattamento di purificazione 5000 litri di acqua
Con 50€ fornisci acqua potabile a 20 persone per 1 settimana
Con 100€ offri da mangiare a 3 famiglie di 5 persone per 1 mese
Con 500€ regali un trattamento nutrizionale contro la malnutrizione a 60 bambini
 
 
 
2. SITUAZIONE DEL CORNO D’AFRICA
Situazione drammatica
La situazione è drammatica. Sono milioni le persone colpite da siccità e carestia.
Sono 3 milioni le persone che rischiano di morire di fame in Somalia. In Etiopia, specie nella regione dell'Ogaden, si calcolano attorno ai 4 milioni le persone che hanno estremo bisogno di cibo. In Kenya, l'insicurezza alimentare interessa 3,5 milioni di persone. Oltre 10 milioni di persone nel Corno d'Africa stanno combattendo contro lo spettro della fame.
Circa 1.300 rifugiati somali arrivano ogni giorno nei campi profughi di Dadaab, nella regione nord-orientale del Kenya. Fuggono dalla fame e dalle conseguenze di lunghi anni di guerra civile. Da settimane, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur), che gestisce i tre campi di Dagahaley, Ifo e Hagadera, sta lanciando appelli alla comunità internazionale perché intervenga con aiuti umanitari.
 Le ong parlano di "tragedia umanitaria", di "carestia del secolo". Anche il Papa ha chiesto una mobilitazione internazionale.
 
Cause di questa povertà
Le cause non sono da addebitarsi unicamente al clima e alla mancanza di piogge,
Don Gigi, missionario Della Consolata e direttore della rivista. “Missioni Consolata”, che ha passato gran parte della sua vita in Kenya, afferma che le cause della povertà nel corno d’Africa sono soprattutto di tipo sociale, dovute a scelte politiche ben definite: ad esempio: la mancanza di strade e di comunicazioni fa salire il costo del cibo che scarseggia in determinate aree (Il mais è passato da 40 centesimi a 1,50 euro. A Nairobi, l’acqua costa 1 Euro ogni venti litri). In politica la corruzione è ai massimi livelli: si comprano i voti, si fomenta la violenza tra le varie tribù. Il più delle volte i soldi della solidarietà internazionale non arrivano ai poveri. Vanno nelle tasche di pochi e i politici non fanno nulla. Speculano in borsa.
Guadagno mensile medio di un operaio o insegnante è di 65 Euro al mese
Con un simile salario di sussistenza, non ci si può ammalare, nè mangiare tre volte al giorno, né prendere il treno o l’auto. Il povero diventa sempre più povero.
I poveri, per mancanza di cibo, diventano passivi, apatici, non hanno più interessi. I grandi non sono più capaci a reagire allo sfruttamento. I bambini sono bloccati nella crescita intellettuale. La fame diventa un business; con questa situazione di forte precarietà si sottomettono i poveri.
 
Una tragedia che colpisce anche noi
Non si può restare indifferenti di fronte alla fame di tanti figli di Dio, soprattutto bambini.
Don Silvio ha visto e conosciuto la povertà dei suoi figli e ci dice: “Il povero per essere vivo deve avere un nome, deve essere davanti a te. Non può restare un numero. Quando leggiamo che 15 milioni di esseri umani soffrono la fame, il povero diventa un povero tra i tanti, mescolati in questa anonima statistica che, troppo facilmente, ci lascia indifferenti.
I poveri hanno sempre un nome: Ester è una bambina di 9 anni, ancora al primo ciclo delle elementari. bocciata, perché ha la pancia vuota; Rachel è una ragazzina di soli 9 anni, venduta dai propri genitori e fatta sposare in cambio di due capre; Bosco è un bambino soldato, rapito dal suo villaggio, ora ostaggio di un gruppo di ribelli. Alla sera si addormenta. Guarda una stella in cielo e dice: “ In una parte di questo mondo, ci sarà qualcuno che pensa a me”.
Una bambina, al termine di uno spettacolo del mago Sales, gli da 1 Euro e dice: “Te li do per Rachel, per Ester, per Bosco per i tuoi bambini in Africa.
La raccolta è iniziata.
 
Il povero non è un numero (15 milioni di persone soffrono la fame nel Corno d’Africa). è sempre un nome e se questo nome lo conosci non puoi restare indifferente
 
La nostra partecipazione attiva
La Fondazione Mago Sales non può e non si è tirata indietro di fronte a questa tragedia dell’umanità.
Se una parte dell’umanità (anche minima) soffre… tutta l’umanità soffre.
Il mago Sales, all’inizio dell’estate aveva lanciato un appello per una raccolta fondi da destinare a missionari che lavorano sul territorio.

Progetto Congo

on padre Jean Marie nella città di Kavueta

La città conta 10.000 abitanti, di cui circa 3.000 bambini, costretti a seguire le lezioni all’aperto per mancanza di un edificio scolastico ed essere curati in maniera approssimativa in una struttura con scarse risorse sanitarie.

Il progetto prevede la costruzione di una scuola elementare con ufficio e relative attrezzature. Il costo stimato e di circa € 10.000
Tale progetto è stato presentato per la prima volta a Garessio il 4 luglio 2010 con la collaborazione della Fondazione Mago Sales Onlus, mediante un pranzo di beneficenza e uno spettacolo di magia con la presenza del Mago Sales, ed è stato inserito fra le iniziative benefiche della fondazione stessa.
In tale occasione sono stati raccolti € 1.027,00

PROGETTO BURUNDI

NUTRIZIONE PER BAMBINI APPENA NATI E ASSISTENZA ALLE MAMME

Con le SUORE BENEDETTINE DELLA PROVVIDENZA
Le suore Benedettine operano in Burundi nella zona di Kaburantwa e hanno un progetto per aiutare le mamme e i bambini malnutriti.
Situazione di emergenza del Burundi: la malnutrizione sta galoppando
Le ultime statistiche ci dicono che il 67% della popolazione soffre la fame e la mortalità infantile è del 12%. Le principali cause di questa tragedia sono stata
  1. la guerra degli ultimi decenni, che ha portato la popolazione alla disperazione.
  2. la a siccità che ha reso nulli i loro già magri raccolti.
 
L’opera delle missionarie
Al centro di Kaburantwa, oltre ai moltissimi indigeni che ogni giorno affluiscono, c’è pure un gruppo di bambini (100 – 120) che per evitare la malnutrizione grave necessitano di un supporto quotidiano di cibo e di un alimento speciale che si trova nel paese; si tratta del “Musalac” (miscela composta di latte e da diversi cereali ad alto potere energetico, una sostanza proteica).
 
Progetto
Per nutrire il gruppo dei bambini che si trovano nella missione, le suore devono acquistare circa 900 Kg di “Musalac” al mese x
Prezzo di compera: 1.800 F.bu x 960 Kg = 1.728.000 F.bu al mese
1.728.000 F.bu x 12 mesi = 20.736.000 F.bu all’anno che fanno circa      
€ 11.520,00 all’anno

Liberazione Bambini Soldato 2005

Situazione storica attuale

Aggiornamento di Mago Sales

Il coraggio delle armi

 Testimonianze

Bosco aveva nove anni quando sono arrivati i soldati dell'esercito di Resistenza del Signore nel suo villaggio a Pader in Uganda. Hanno ucciso le donne, hanno rapito i bambini e li hanno costretti a diventare soldati. Bosco sa manovrare a perfezione una AK47 di fabbricazione sovietica. Non la lascia mai. La notte la mette come un cuscino e i suoi sogni si colorano di sangue.
La mamma lo guarda dal cielo e diventa triste perché aveva sognato per lui un tigrotto di peluche.

Il mago Sales, con Marco Berry delle Iene, nel mese di settembre 2005, è stato in Uganda, meglio nel Nord dell'Uganda, dove, ancora oggi si consuma una delle tante, troppe guerre dimenticate, perché non interessano a nessuno… nemmeno ai giornali o rotocalchi. Tanto meno ai politici o economisti.
In Uganda non ci sono ricchezze da sfruttare, né giacimenti di petrolio… Non si costruiscono bombe chimiche per una possibile guerra contro "gli infedeli".

Ci sono solo centinaia, migliaia di bambini e bambine che fuggono ogni giorno dai propri villaggi, per scampare alle sempre più frequenti rappresaglie dell'esercito di Resistenza del Signore.
Il coordinatore delle emergenze Onu, John Egland, dice che è la più grave fra le crisi umanitarie trascurate e dimenticate. È quella che dal 1986, dopo il regime barbarico del dittatore Idi Dada Amin, terrorizza l'Uganda del nord. Dove le bande criminali capitanate da Joseph Kony massacrano gli adulti, stuprano le bambine, rapiscono i maschietti per farne carne da macello e soldati forzati.

Il mago Sales ha ascoltato le testimonianze di decine di bambini (i più fortunati) fuggiti dall'esercito di Resistenza del Signore, dopo mesi, anni di guerriglia forzata, costretti a marce snervanti nella foresta, dove hanno patito fame e sete e sono stati costretti ad ammazzare a colpi di bastone o macete i loro amici. Ora si trovano nei campi profughi o presso centri di riabilitazione come quello a Lira di Els De Temmerman, una giornalista belga che dedica la sua vita alla liberazione e al recupero dei bambini soldato. 
Sono segnati e provati da ricordi di sangue. Ancora adesso, per loro non c'è più tempo per giocare, perché la guerra ha messo in gioco la loro vita.
Con tutto ciò un filo di speranza è presente nei loro occhi e aspettano un aiuto, una possibilità per ricominciare una nuova vita
Ci ha colpito la testimonianza finale di un ragazzo di 14 anni: Patrick che ora vive con la nonna, l'unica superstite della famiglia, decimata dai guerriglieri che volevano così togliere a Patrick la possibilità di un ritorno nel suo villaggio. Patrick mi ha detto che vuole diventare un ingegnere.
Ora Patricksi trova in un Collegio scolastico nella sua stessa regione, lontano dalle razzie dei guerriglieri, insieme ad altri quatto ragazzi: Samuel, Justin, Richard e Bosco che come lui hanno vissuto le brutalità di una guerra inutile. 
La Fondazione Mago Sales ha provveduto a pagare la retta per gli studi per questi primi cinque ragazzi e ha promesso di liberare almeno altri 46 ragazzi e avviarli agli studi.

Servizio televisivo su "Le Iene"

Con Marco Berry è stato realizzato uno stupendo servizio sulla condizione dei bambini soldato in Uganda e sulla possibilità di liberarli da una situazione di privazioni e di violenza, dando loro la possibilità di frequentare un corso scolastico.
Attraverso l'emittente televisiva di Italia1 con il programma delle Iene è stato lanciato un accorato appello per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo problema che interessa ognuno di noi. 
Perché anche l'ultima delle vite possa trovare sicurezza e pace, ogni uomo deve fare la sua parte.

Come liberare un bambino soldato

Il costo per sostenere a distanza un bambino, liberandolo da situazione di forte disagio è di 200 € l'anno. 
Ogni donatore può scegliere di versare il proprio contributo in una sola soluzione o in rate mensili di € 16,00 (si indica la cifra annua di € 200,00 per ciascun bambino come base di riferimento, lasciando libero il donatore di decidere il proprio contributo secondo la sua coscienza).

Libera la pace che è in te

L'appello di liberazione dei bambini soldato viene a completamento dell'iniziativa del mago Sales e della sua Fondazione relativa al disarmo dei Bambini (consegna delle armi giocattolo e scambio con una bacchetta magica).
Tale campagna è stata programmata (a partire dal mese di novembre 2005) con Libera e il Gruppo Abele e consiste in un'opera di sensibilizzazione sui valori della pace presso scuole o centri giovanili in Italia. Spettacoli itineranti per l'Italia del mago Sales.
Lo slogan è LIBERA LA PACE CHE E' IN TE.
Il Tour si concluderà a Torino il giorno 21 marzo 2006 (giornata internazionale sui diritti dei bambini che nel 2006 si svolgerà a Torino).

 

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