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Progetto Mucca e Chioccia

NUOVISSIMO PROGETTO 2005
PROGETTO MUCCA E CHIOCCIA

1. IL RACCONTO DI NATALE – AMBIENTAZIONE

Mariarosa e Serafina

C’era  una  volta una grande fattoria in cui tutto a prima vista funzionava benissimo.  Ma  sotto  l’apparenza  tranquilla  e  laboriosa  si  celava un profondo scontento. Gli animali della fattoria si sentivano sfruttati dagli uomini. Nella stalla, nei recinti e nell’aia si formavano spesso capannelli
di dimostranti che polemizzavano con foga.

“Ci  prendono  il  latte  e poi ne fanno formaggi puzzolenti!” muggivano le mucche.
“A noi portano via tutte le uova!” strillavano le galline.

“E  a  noi, allora?” grugnivano i maiali. “Ci portano via tutto, ma proprio tutto!”

  1. conigli  gemevano  e le oche starnazzavano, per non parlare dei piccioni che  solidarizzavano,  dei cavalli, delle capre e dei tacchini, preoccupati più di tutti dall’imminente Natale.


“Adesso  basta!”  gridò,  un  giorno,  Fiorello,  un  maialino  dal  codino impertinente.
“Scioperiamo. Non facciamo più uova!” proposero le galline.

“Niente più latte, niente più burro!” proclamarono le mucche.

  1. proprio  in  quel  momento,   gli  uomini rovesciarono il mangime nelle conche  dei  maiali  e  delle  galline   e  portarono fieno profumato nelle greppie delle mucche.

“Pappatoria!”   strepitarono  tutti  insieme  gli  animali  e  urtandosi  e spintonandosi si precipitarono a mangiare.

  1. mezzo  all’aia  rimasero  solo  in  due:  Mariarosa,  una giovane mucca battagliera   e  Serafina,  una  gallina  rossa  dalle  piume  perennemente arruffate.

“Io ho deciso: me ne vado!” disse Mariarosa.

“Vengo con te” fece Serafina.

“Raggiungeremo la terra dei liberi animali” propose Mariarosa.

“Approfittiamo dell’ora di pranzo e raggiungiamo il bosco. Passerà un sacco di tempo prima che si  accorgano della nostra mancanza…” disse la gallina.

“Tu volerai fra gli alberi e segnalerai eventuali inseguitori”.

“Non sono molto allenata, ma ci proverò”.

lucertoloni e gattoni.

  1. inosservate  lo  steccato  e  si immersero nell’ombra fresca del bosco. Cominciò così la loro avventura.

Scoprirono presto che era molto facile non attirare l’attenzione. Mariarosa si  confondeva  con le tante mucche al pascolo, le seguiva all’abbeverata e talvolta anche nella stalla quando pioveva. A Serafina bastava ancora meno. Non si fermarono mai. Camminarono e camminarono, per mesi.
“Andiamo nella terra degli animali liberi” raccontavano a tutti.

  1. i  campi  coltivati  lasciarono il posto ad una vasta savana di erba  e  cespugli  inondata dal sole. I profumi erano intensi e talvolta il terreno  rimbombava  percosso  da qualche mandria in corsa. Mariarosa fiutò l’aria,  alzò  la testa e con aria soddisfatta lanciò un sonoro “Aaaaah” di soddisfazione.

“Secondo me, siamo arrivate!”

  1. imbatterono  in  alberi  strani,  i più larghi che avessero mai visto e anche in una tribù di scimmie. Mariarosa e Serafina le fissarono  con  stupore.

“Hanno  la  stessa  aria  imbecille  degli  uomini  della  fattoria”  disse Serafina, che aveva il becco avvelenato.

“Ragione di più per non fidarsi troppo” replicò Mariarosa.

Il caldo fece venire una gran sete alle due fuggitive che si affrettarono a cercare  una  pozza  d’acqua.  Seguirono  le  tracce  di  altri  animali  e arrivarono  ad  un  fiume  ampio  e  placido.  Sulla  riva  si trovarono in compagnia  di una serie di gazzelle, bufali, antilopi. Mariarosa e Serafina
cominciarono  a salutare educatamente, ma gli altri animali avevano un’aria stranamente guardinga.

“Sembrano  impauriti”  disse  Mariarosa.  In  quel momento due terrificanti mandibole si chiusero a pochi centimetri dal suo muso immerso nell’acqua.

“Lo  credo,  guarda  che lucertole vivono da queste parti!” disse Serafina, che aveva una filosofia tutta sua ed era anche un po’ miope.

  1. quel  momento,  una  serie di tonfi si ripercosse tra gli alberi. In un attimo  tutti  gli  animali  sparirono  nel  folto  della giungla. Anche il coccodrillo  si immerse nell’acqua profonda. Rimasero solamente Mariarosa e Serafina incuriosite e sorprese.
  2. dopo  capirono  il perché del fuggi fuggi: dalla giungla emersero e i lunghi  baffi  e il testone di una enorme tigre che fissava la gallina e la mucca con palese appetito.

“Ecco  un  gatto  che ha preso troppe vitamine” sentenziò Serafina, che non aveva paura di nulla al mondo.

“Saremo  noi  le sue vitamine se non ci diamo da fare” disse Mariarosa, che grattò  con  lo  zoccolo  il  terreno  e  abbassò  le corna, preparandosi a combattere.

  1. tigre  si  avvicinò con aria sorniona. “Che cosa vuoi?” chiese Serafina con aria bellicosa.
    “Mangiarvi, naturalmente”.

“Perché?”

“Perché  è  la  legge  della  giungla,  mi pare ovvio”  concluse la tigre e sbadigliò. Poi puntò decisa verso Mariarosa, ma fece l’errore di non badare a  Serafina  che  gli volò contro come una furia con il becco affilatissimo per le tante ore passate a beccare fra i sassi dell’aia.

“Banzai!”  La  gallina colpì la tigre in pieno naso, il punto più sensibile del povero felino che cominciò a strepitare e a lamentarsi.

“Ahi! Il mio povero naso! Ahia! Non male… Che dolore pazzesco!”

“Ti  serva  di  lezione, brutto gattone prepotente!” urlò la gallina dietro alla tigre che scappava umiliata.

  1. ringraziò  l’amica,  ma aveva l’aria delusa: “Nella fattoria gli uomini  ci  sfruttano,  nella terra degli animali liberi ci mangiamo. Ma che razza di destino è mai questo?”

Un vocione profondo interruppe le sue meditazioni: “C’è un buon destino per tutti, cara cugina”.
Era  un  grosso  bufalo  nero  dall’aria saggia, che continuò: “Siamo fatti tutti  per  qualcosa  di  importante.  Basta trovarlo. Perché non andate al villaggio degli uomini che sorge oltre la curva del fiume? Capirete tutto…”

  1. e  Serafina  ripartirono  e arrivarono al villaggio degli uomini scortate dalle scimmie che adesso le trattavano con molto rispetto.
  2. spettacolo  che  si  trovarono davanti stringeva il cuore. Al villaggio tutti  erano  tristi  e  spaventosamente magri. I bambini avevano i visetti smunti e gli occhioni pieni di malinconia.

In precedenza c’era stata una grande pestilenza che aveva ammazzato tutti gli animali da latte; anche le galline erano morte e gli abitanti del villaggio non riuscivano più a trovare latte, uova e un po’ di carne per sfamare i loro piccoli.

Nella terra dei liberi animali.

“Qui sì che ci vuole il mio buon latte supervitaminico!” disse Mariarosa.
“E le mie uova superenergetiche” continuò Serafina.

  1. misero all’opera, subito e la vita sembrò tornare nel villaggio, mentre alcuni bambini tornarono a giocare.

Ma che potevano fare una mucca e una gallina soltanto?

“Dobbiamo farlo sapere a tutte le mucche del mondo” disse Mariarosa.

“E  a  tutte  le  galline! - continuò Serafina - e poi io conosco un mago, il mago Sales, che può fare una grande magia per questo paese”.

“E quale magia? “ chiese Mariarosa.

“Questo mago ha il potere di invitare i grandi e piccini alla solidarietà e di raccogliere fondi per un grande progetto di ripopolamento degli animali nei villaggi di questo paese: la Cambogia” disse Serafina che voleva sempre avere l’ultima parola.

2. IL PROGETTO - REALIZZAZIONE

  1. MUCCA… un bene prezioso perché:

- Un tempo riscaldò anche il Figlio di Dio.

- In India è talmente importante da essere considerata sacra.

- Ora, nell’era dei computer, è relegata a semplice bene di consumo.

Nessuno, neppure più i bambini, la conosce e la ritiene importante.

In certi paesi del mondo, però, essa è ancora fondamentale:

dal suo latte dipende la sopravvivenza di tanti bambini;

dalla sua fatica, viene dissodata la terra, che produce alimento per l’uomo.

Questo paese è la Cambogia con i suoi abitanti dediti quasi esclusivamente all’agricoltura.

In occasione del Natale 2004, la nostra Fondazione ha proposto di aiutare una famiglia cambogiana, donando un bene per lei essenziale: una mucca o alcuni pulcini.

Come un tempo, Gesù Bambino venne salvato dalla presenza di alcuni animali, così, ora, gli stessi animali, attraverso un tuo piccolo aiuto, possano salvare una nuova famiglia del mondo.

Puoi contribuire alla realizzazione di questo progetto con:

-100 euro per l’acquisto di 1 mucca

- 25 euro per l’acquisto di 1 aratro

-10 euro per l’acquisto di 2 pulcini ed un sacco di mangime

- 5 euro per l’acquisto di 2 pulcini

Progetto Case Biciclette Latte

PROGETTI PROPOSTI DALLA 
FONDAZIONE MAGO SALES

RICOSTRUZIONE DELLE CASE DOPO IL DILUVIO

Il coordinatore del progetto è Padre Joseph Aymanathil, un salesiano che vive a Calcutta, nei pressi della città della gioia. Nella sua parrocchia, ogni giorno accoglie centinaia di bambini bisognosi. Il mago Sales ha visitato questo centro in più occasioni e vi ha fatto numerosi spettacoli. L’opera di aiuto di Padre Joseph si estende anche al di là del territorio parrocchiale ed è per questo che ha chiesto alla nostra Fondazione di dare una mano per la gente rimasta vittima dal diluvio dell’anno passato in cui le loro case sono state distrutte.

Ecco la richiesta di Padre Joseph:

DESCRIZIONE IN BREVE DEL PROGETTO 
Il luogo dove verranno costruite le case è un distretto, si chiama Murshidabad, a 200 Km verso Nord da Calcutta. La Parrocchia si chiama Palsonda More. I cristiani lì appartengono ad una tribù, si chiama “Tribù Santalese” ed hanno sofferto molto a causa di questo diluvio. Noi cerchiamo di costruire le case molto economicamente e con la partecipazione della gente in modo tale da coinvolgerle nel fare una parte della casa, (il muro) ed anche lavorerà per la loro casa senza ricevere pagamento. Misura della casa: quattro metri di lunghezza e tre metri di larghezza.

Tipo di casa: colonne di mattoni e tetto con alluminio, muri di fango.
- Costruzione delle colonne con mattoni senza fondamento
- Costruzione del tetto con alluminio
- I muri verranno fatti dalla gente con fango o bamboo
- Il lavoro dei muratori sarà pagato dal progetto
- Il lavoro degli altri operai sarà fatto dalla gente che riceverà la casa
 Costo della casa: 16.000 Rupie (400 Euro) 

Se non è possibile aiutare per tutto il progetto, almeno ciò che sia possibile verrà accettato con gran piacere.
Noi manderemo le foto del progetto durante la costruzione e dopo che esso verrà completato.
 

Con tanti auguri di cuore Joseph Aymanathil s.d.b.   

BICICLETTE PER I BAMBINI DELLA CAMBOGIA 
Il coordinatore del progetto e Padre John Visser, missionario in Cambogia. Con lui abbiamo numerose adozioni a distanza. 
Proprio per venire incontro all’esigenza dei vari bambini da noi adottati, che vivono nei villaggi della foresta, distanti parecchi chilometri dalla scuola, è nato questo singolare progetto: “Una bicicletta per una bambino che vuole andare a scuola”.
Per un bambino del terzo mondo avere una bicicletta non significa solo divertimento.
Avere una bicicletta, per gli abitanti di molti piccoli villaggi, significa possedere un’importante mezzo di trasporto per andare a scuola e per raggiungere i centri più popolosi, dove trovare assistenza, cibo e servizi.
Ecco perché è importante sostenerne l’acquisto: nella maggioranza dei casi sono l’unico mezzo di trasporto possibile. 

Il costo per noi è irrisorio: 30 Euro a bicicletta. Una goccia per molti di noi. Ma un sogno, per molti bambini cambogiani. Realizziamo questi sogni e faremo felici un bimbo e noi.   

UN BICCHIERE DI LATTE E UNA SCODELLA DI RISO PER I BAMBINI DEL KENYA 
La coordinatrice del progetto è Suor Rosaria Assante, suora salesiana e missionaria in Kenya a Nairobi da moltissimi anni.
Con alcune sue consorelle ha aperto un centro in Nairobi per accogliere i bambini-e di strada. Ora il piccolo cortile della casa madre pullula di centinaia di piccoli irrequieti e affamati.
Per venire incontro alla naturale mobilità infantile è sufficiente una palla e alcuni fazzoletti. Per lenire la fame serve il cibo… ma non sempre ci sono i soldi per procuralo.
Di qui l’appello di Suor Rosaria per i suoi piccoli dalla pelle scura, anche loro creature di Dio. E pensare che con 20 Euro si riesce a dare due bicchieri di latte e una scodella di riso per un mese intero ad un’intera classe di ragazzi.

Il progetto è ora iniziato ed chiamato: “Un conto per chi non conta”. Un tozzo di pane non si nega nessuno, tanto meno ad un bambino affamato.

Santo Domingo

SITUAZIONE

L'isola dei Caraibi è a tutti nota per le sue spiagge da favola e per il clima stupendo. In realtà molte compagnie di viaggio (soprattutto italiane) ci fanno ampi guadagni. 
Per i turisti poi è sempre troppo poco il tempo passato a rilassarsi. Ogni partenza è segnato da tristi malinconie. Si vorrebbe che su questa isola il tempo non passasse mai. 
In realtà la Repubblica Domenicana nasconde una ben diversa realtà e ne sono testimoni i volontari della Charitas o di altre organizzazioni umanitarie che scelgono di passare le loro vacanze a servizio dei piccoli e dei poveri della terra e sembra che su quest'isola ce ne siano molti. Alla periferia di Santo Domingo, la capitale, vivono in situazioni di estrema povertà centinaia di migliaia di persone.
Gli slum sono dentro cimiteri, immondezzai, scarichi di fogna. L'acqua potabile è un lusso che nessuno può permettersi. Lo stesso è per la corrente elettrica. 
In uno di questi slum i Salesiani hanno messo le loro tende. 
Nel maggio del 1984, un missionario italiano, don Ghietti, già direttore presso una scuola in Torino, lascia la sicurezza della propria giornata per condividere con i poveri domenicani tutto quanto, proprio tutto… anche la mancanza di acqua e di luce.
Nasce così la parrocchia di Cristo Rey. La via è dedicata ad un martire di Cristo e a un difensore dei deboli: mons. Romero. Non mancano però gli aiuti e alcuni finanziamenti. 
Così l'opera non solo nasce bene, ma spicca il volo. 
Quando il mago Sales nell'agosto del 1998 visiterà il centro, troverà una grande chiesa, laboratori e immensi cortili animati dalle grida gioiose di migliaia di giovani : sono i Chiriperos.

Mago Sales con don Ghetti nella parrocchia di Cristo Rey

INDIRIZZO MISSIONARIO

- P. Ghietti Mario
Parroquia Cristo Rey
Arzobispo Romero Esq. Calle 32
Barrio Cristo Rey
Santo Domingo

Mago Sales  a santo domingo

PROGETTO

  • iniziato nel 1998
    Raccolta fondi per distribuzione cibo ai 1500 Chiriperos del centro salesiano Cristo Rey a Santo Domingo.
    Primo invio: somma corrispondente a 4642,95 Euro
    Continuata in luglio 2001 – invio somma equivalente a 4131,00 Euro

Salvador

San Salvador - Mago Sales con i bimbi cintadela Don Bosco
El Salvador - San Salvador
Mago Sales con i bimbi 
cintadela Don Bosco
San Salvador - Mago Sales con i bimbi cintadela Don Bosco
El Salvador - San Salvador
Mago Sales con i ragazzi della
cintadela Don Bosco

Il Salvador è uno dei piccoli paesi del Centro America, anni fa devastato da moti rivoluzionari e da guerre civili. Attualmente, dopo gli accordi di pace di 8 anni fa, gode di un discreto benessere politico e militare, anche se la corruzione regna sovrana. Il settore economico, però, resta in crisi e le manifestazioni principali sono la diffusione della povertà, il fallimento delle imprese e l'aumento della disoccupazione. Così il Salvador, nonostante la pace militare, continua a essere uno dei paesi con il peggior indice di sviluppo umano dell'America Latina. La situazione è arrivata agli estremi, a tal punto che il governo ha smesso di pubblicare statistiche sulla povertà. La crisi sociale è poi acuita dal dilagare della violenza delinquenziale sia comune che organizzata. Il Salvador è oggi come oggi il paese più violento dell'America Latina, superando persino la Colombia per quantità di persone assassinate ogni 100.000 abitanti. I disastri naturali hanno, infine, contribuito nell'ultimo anno ad aggravare la situazione di vulnerabilità di importanti gruppi della popolazione. A più di un anno dal passaggio dell'uragano Mitch, migliaia di cittadini delle coste salvadoregne continuano a vivere in una situazione di abbandono; senza cioè un'abitazione e senza fonti sicure di acqua e di alimenti. L'associazione si prende cura dei ragazzi poveri che frequentano la scuola superiore, presso la Ciudadela Don Bosco in San Salvador (la capitale).

SAN SALVADOR
(Ciudadela don Bosco)

BORSE DI STUDIO 
Borse di studio
(inizio anno 1998- progetto terminato nel 2002)

CONTATTO CON LA MISSIONE:

MISSIONE: CIUDADELA DON BOSCO
Km. 1,5 CALLE PLAN DEL PINO
SOYAPANGO
SAN SALVADOR - EL SALVADOR

 

cartina del salvador

NOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA
Il mago Sales durante il suo viaggio in Centro America, nell'estate del 1998, ha fatto numerosi spettacoli anche nella repubblica di El Salvador. L'occasione era l'anniversario (cento anni) della presenza salesiana in Centro America e la città di San Salvador fu la prima missione salesiana nell'intero territorio. Missionario e delegato apostolico fu l'alter ego di don Bosco: mons. Giovanni Cagliero, in seguito cardinale in Patagonia. Da allora molti salesiani sono stati nominati vescovi delle più importanti diocesi del Centro America. Ad esempio sarà proprio un salesiano: mons. Rivera y Damas a succedere all'ucciso arcivescovo Romero nella città di San Salvador. Si racconta che lo stesso don Bosco, prima di morire fece, come era suo solito, un sogno: sognò una vasta pianura, alla periferia di una città, a ridosso delle montagne. In questa pianura vi era un'immensità di giovani che gli corsero incontro e lo abbracciarono. Poi accompagnarono don Bosco nel villaggio a fianco della città (la città era San Salvador e il villaggio si chiamava Soyapango e in questo villaggio don Bosco visitò una grande scuola con molti edifici: era la Ciudadela don Bosco). Attualmente il "villaggio" di Soyapango è diventato un sobborgo della grande capitale San Salvador e conta più di mezzo milione di abitanti. Il centro salesiano Ciudadela don Bosco fu fondato nel 1903, venne distrutto dal terremoto del 10 ottobre 1986 e fu ricostruito già a partire dal dicembre dello stesso anno. Con il collegio, la scuola, l'oratorio e il centro giovanile ospita quasi 10.000 ragazzi.

BORSE DI STUDIO
L'aiuto consisteva in borse di studio del valore di 300 dollari l'anno. A motivo del costo (maggiore di 365.000 lire, in genere si associavano due sponsor allo stesso ragazzo). Nel 1998, durante la visita del mago Sales, direttore del centro era un missionario italiano: don Cafarelli, in seguito, direttore di una grande scuola in Costarica. Con lui vennero presi i primi accordi per l'assistenza di alcuni ragazzi poveri che non avevano la possibilità di pagarsi gli studi. Attualmente la Fondazione ha terminato questo tipo di aiuto, legato al singolo studente.

PROGETTO HAITI (Inverno 2010)

EMERGENZA E AIUTO AI BAMBINI DELLA MISSIONE DEI SALESIANIRACCOLTI 185.228 EURO - GRAZIE DAI BAMBINI DI HAITI
 
TERREMOTO
Oltre due milioni di persone hanno bisogno di aiuto
 
    
  
LA FONDAZIONE MAGO SALES NEL MESE DI GENNAIO 2010 AVEVA LANCIATO UN APPELLO URGENTE DI RACCOLTA FONDI PER AIUTI DI PRIMA NECESSITA’ ALLA POPOLAZIONE DI HAITI DURAMENTE COLPITA DAL RECENTE TERREMOTO. A DUE MESI DI DISTANZA ECCO IL RISULTATO DELLA VOSTRA SOLIDARIETA' 
 
GIA' RACCOLTI € 65.228 IN DATA 12 - 03- 2010
          € 35.794 - offerte Fondazione mago Sales
          € 16.500 - Parroccchia di Cherasco (Cn)
          € 12.934 - Cena da Eataly
Parte di tali fondi sono stati inviati, alla missione salesiana di Port-Au-Prince, che, pur danneggiata, ha già attivato, al suo interno una struttura di aiuto e prima accoglienza. Altri ( quelli offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo) serviranno per la ricostruzione di una casa salesiana.

PROGETTO 2011
Costruzione a Cap Haitien di una scuola primaria “Réfection de la torture”, con un preventivo di spesa di 254,100 USD (pari a quasi € 200.000). 
Richiesto e in gran parte sponsorizzato dal gruppo: Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo


 

 
 
 
Mago Sales tra i ragazzi gioiosi della citè du soleil ad Haiti – Port-Au-Prince nell’anno 2001. A dieci anni di distanza, una immane tragedia sembra aver cancellato l’inno di vittoria di questi giovani.
Eppure non dobbiamo lasciarci cadere le braccia, ma dare capacità di rinascita, ricostruendo un pezzo di questa oasi di pace gestita dai salesiani.
Ognuno deve… in tanti si può
 
 
È possibile offrire sostegno attraverso i seguenti canali, con causale Emergenza Haiti.
 
. Versamento su conto corrente postale n 42520288,   intestato a Fondazione Mago  Sales  Onlus, via   Bioletto, 20 – 10098 Rivoli (To).
 
. Bonifico bancario conto Intesa san Paolo
              IBAN IT 73 X 03069 30530 100000061253
 
. Donazioni on line dal sito www.sales.it
 
Messaggio di padre Attilio Stra da Haiti
Carissimo Don Silvio,
vorrei tanto potervi guardare negli occhi (nel cuore!) e dirvi GRAZIE!
In questi terribili momenti in cui tutto un passato è distrutto e non si vede ancora nessun avvenire... è tanto importante sentirsi tenere per la mano, avere qualcuno a fianco che guarda nella stessa direzione... Don Bosco ci diceva "Guarda alto! guarda lontano!" e... sempre avere la fede/sicurezza di essere nel cavo della mano di Dio!
1- Io sono ancora a Santo Domingo dopo quel tragico 12 gennaio ... il cui Dio mi ha miracolosamente salvato tra il mucchio di macerie... Non mi chiedo tanto: Come? ... e' il suo mestiere di fare miracoli! Ma spesso mi domando: "Perché?..."
Ferite... già quasi guarite, ma sopratutto la schiena, con una vertebra "un po' rotta" e altre "troppo vecchie!!!" Sono legato in un gran busto (come un salame!) che e' scomodo ma mi e'  tanto utile! .... e faccio grandi progressi...
Grazie per la raccolta fondi a vantaggio dei bambini di Haiti...vorrei tanto ringraziare personalmente tutti questi Benefattori generosi e solidali... il vostro nome, forse sconosciuto da me, e' scritto a caratteri di vita nel cuore di questi poveri Ragazzi/zze di strada... 

Colombia

La Colombia, nel mondo, viene per lo più associata alla produzione e al traffico di droga e solo alla droga si riconduce il clima di violenza che opprime il paese. Violenza politica e povertà, sottolinea p. Girardo, un missionario gesuita a lungo perseguitato e ora costretto a lasciare il paese, sono realtà altrettanto brutali. Sembra che questo paese sia stato l'antesignano della libertà in America Latina, ma tutti i progetti di liberazione, a partire dal fondatore dell'indipendenza: Simon Bolivar e continuando con la guerriglia guidata dal Che sono sempre stati troncati sul nascere. Attualmente, in seguito all'arrivo della prima missione di Amnesty International nel 1980, le cose sono un po' cambiate. Ma la povertà, la miseria, soprattutto lo sfruttamento di grandi potenze internazionali restano. "Ora si parla di pace… ma pace, dice Padre Girardo non è solo fare tacere le armi, ma ottenere giustizia". Le parole di speranza, come sempre, vengono dai giovani e un giovane poeta scrive: " In Colombia la vita non è un ruscello che corre lento e tranquillo: la vita è simile ad un'alta marea tumultuosa che colpisce gli scogli che ostacolano il suo percorso, fino a incontrare la direzione, l'orizzonte che forse sarà quello che forgeremo insieme, alla ricerca di un mondo qualitativamente migliore". In questo clima di speranza operano i salesiani attualmente presenti nel paese e la loro opera si rivolge, in modo particolare ai portatori di questa grande speranza: i giovani. In questo caso è proprio vero che aiutare un bimbo, significa aiutare un pezzo di speranza a vivere nel mondo. Grazie allora a tutti quei benefattori che operano questa scelta di libertà a vantaggio dei piccoli della terra.

BARRANQUILLA
(Collegio salesiano San Roque)

CONTATTO CON LA MISSIONE:
COLEGIO SALESIANO SAN ROQUE 
CALLE 30 N° 36-41
APARTADO 3034
BARRANQUILLA

  1.  
    Nel mese di novembre del 1999 il mago Sales incontrò a Valdocco, la casa madre dei salesiani in Torino, il Padre Gervasio Fornara, un missionario della Colombia, allora in Italia per una visita ai parenti. Nel mese di novembre l'associazione aveva molte richieste di adozioni a distanza. Quell'incontro fu veramente fortunato per i ragazzi poveri della parrocchia di don Gervasio, perché molti di loro entreranno a far parte del già discreto numero di bambini assistiti dalla nostra Associazione in tutto il mondo. La Fondazione ha dovuto sospendere questo tipo di aiuto, per ritorno del Padre Fornara in Italia.

Brasile

Brasile - Belem Entrata del centro Pro Menor
Brasile - Belem
Entrata del centro Pro Menor
Brasile - Belem Mago Sales con i ragazzi  del centro Pro Menor
Brasile - Belem
Mago Sales con i ragazzi
del centro Pro Menor
Attualmente il Brasile non è più considerato un paese del terzo mondo; ma nel suo interno rimangono molti problemi relativi alla povertà, soprattutto in determinate zone del paese, come il Nord Est o le grandi città. Ed è per questo che molte opere di solidarietà italiane continuano la loro opera di aiuto nei confronti dei settori più poveri di questa grande nazione. La stessa cosa si è proposta di fare l'associazione mago Sales, soprattutto attraverso l'opera delle adozioni a distanza. L'associazione mago Sales ha iniziato nell'agosto del 1998 con alcune adozioni in Sao Gabriel da Cachoeira (Manaus), presso la scuola dei Salesiani. Attualmente, dopo il trasferimento del missionario responsabile: Sig. Stefani Antonio, l'aiuto è stato offerto anche ai ragazzi della scuola salesiana in Belem (stato del Parà) e continua tutt'ora. Attualmente tale opera resta l'unica ad essere aiutata dall'associazione. 

CONTATTO CON LA MISSIONE:

MISSIONARIO: STEFANI ANTONIO
MISSIONE: ESCOLA SALESIANA DO TRABALHO 
CAIXA POSTAL 6500 PEDREIRA
9080-970 Belém - PA
AVENIDA PEDRO MIRANDA, 2403
BAIRRO:
SACRAMENTA 66080-000 Belém - Parà

cartina del brasile

NOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA E SUL PROGETTO DEI "CENTRI PRO MENOR" 
I salesiani iniziarono la loro opera nello stato del Parà nel 1958 sotto la direzione di un padre italiano: don Lorenzo Bertolusso. Questa zona del Brasile fa parte della più estesa area dell'Amazzonia (una delle meno sviluppate del paese. Su un territorio di più di 5.000.000 di Km2 vive una popolazione di soli 18.700.000 di abitanti: la meno popolata dell'intera nazione; 3,7 abitanti per Km2). La sua principale fonte di rendita resta il suolo con la produzione di vegetali e l'estrazione di minerali, nelle mani dei ricchi possidenti del Brasile. L'organizzazione sociale resta ferma ad un sistema feudale e a fare le spese sono le popolazioni più povere, in modo particolare i giovani. Attualmente i salesiani aiutano i giovani attraverso l'opera di un centro pro menor. Tale centro non è il solo nel paese e per saperne di più è meglio parlare del fondatore di tale stupenda esperienza: Padre Bento Le Fefre. Nel 1982 padre Bento è chiamato ad assumere la responsabilità di gestire la pastorale giovanile nella diocesi di Humaità (nello stato dell'Amazzonia). L'amore per i giovani e per i ragazzi lo stimola ad interessarsi alle loro condizioni sociali di vita, prima ancora che alle loro appartenenze religiose. Resta subito fortemente impressionato come un gran numero di bambini sia sfruttato attraverso il lavoro di vendita per le strade dai numerosi fabbricanti della città. Subito raccoglie presso di sé un numero discreto di questi bambini (dieci in tutto) e propone un diverso sistema di vendita. Compera un frigorifero e produce dei ghiaccioli; poi invita i ragazzi a confezionarli e a venderli per le strade. L'intero guadagno, detratte le spese, verrà ripartito tra di loro. Fu subito un successo. Dopo un mese i ragazzi diventano 40. Usando tutta la sua immaginazione e tenace operosità per creare nuove opportunità di fabbricazione e di vendita dei nuovi prodotti, padre Bento cercò aiuti finanziari dentro e fuori del paese. Con queste "sovvenzioni della provvidenza" comperò dei tricicli per il trasporto veloce della merce, comperò nuovi macchinari… aumentarono i frigoriferi e allo stesso tempo aumentarono anche i ragazzi. Anche la diocesi di quella regione contribuì notevolmente alla crescita del centro, donando a padre Bento e ai suoi ragazzi un ambiente (un ex ospedale) dove poter installare i macchinari e dove poter allestire una scuola, attraverso cui i ragazzi potevano imparare un mestiere. Presto alla gelateria, si affiancò una panetteria, poi un laboratorio di meccanica, di scultura e ancora una fabbrica di caffè. Dopo pochi anni i centri si moltiplicarono. Attualmente sono presenti nelle più grandi città di ben cinque stati del Brasile. Nell'estate del 1997 il mago Sales ha avuto occasione di visitare il centro di Humaità, culla del progetto umanitario di padre Bento. Anche lì, naturalmente ha aperto le sue valigie ed ha operato la sua magia confrontandola con quella spontanea dei ragazzi brasiliani, di quelli a cui piace la scuola, perché è una scuola diversa, cioè una scuola di vita. Allora ha capito che si può essere maghi, anche senza fare i trucchi di magia, senza usare la bacchetta magica… basta avere il coraggio di amare i ragazzi e di credere nella provvidenza. Un tempo nella piccola cittadina di Humaità c'erano centinaia di ragazzi di strada (meninos de rua).. ora sono scomparsi: magia di un padre salesiano e meraviglia… anche per un mago come mago Sales.

ADOZIONI A DISTANZA.
Anche l'istituto salesiano di Belem, nello stato del Parà, ha un "centro pro menor". Lo stesso verrà visitato dal mago Sales nell'anno 1997 e subito, dietro la richiesta dei missionari, soprattuto del salesiano Signor Antonio Stefani, l'associazione ha deciso un aiuto attraverso l'opera delle adozioni a distanza a vantaggio dei ragazzi poveri che lo frequentano. Attualmente l'aiuto continua, anzi le richieste di assistenza aumentano ogni anno. La laboriosità del salesiano laico Sig. Stefani è nota a molti, soprattutto per i suoi scritti di ringraziamento verso tutti i benefattori.

  • 2006
    A seguito del terzo servizio con "Le Iene" di Italia1, in aprile 2006 (vedi filmato Favelas nel settore video) è iniziato il progetto:che prevedeva l'acquisto di un centro per l'accoglienza di bambini di strada e ragazze madri a San Paolo in Brasile.
    Referente del progetto è Padre Jiulio.
    Il progetto è stato realizzato in brevissimo tempo per la sensibilità di molti generosi benefattori.
    Da 60.000 Euro, su richiesta di padre Julio siamo arrivati a donare 93.000 Euro per l'acquisto dello stabile.
    http://www.sales.it/giornalino/SSB36.pdf
    http://www.sales.it/giornalino/SSB37.pdf

Bolivia

cartina della boliviaSITUAZIONE
La Bolivia, al confine con il Perù, il Brasile, il Cile e l'Argentina è, con il Paraguai, il secondo paese dell'America Latina a non avere sbocchi al mare. Disseminato tra altissimi altipiani e grandi pianure, si trova a vivere i contrasti di una cultura arcaica, ancora legata alla terra (campesinos) con una più moderna vita di commercio, di produzione industriale, ma soprattutto di sfruttamento e di vendite illecite (cocaina). I primi salesiani vi giunsero ufficialmente il 17 gennaio 1963. 
La penetrazione salesiana si è sviluppata dopo la seconda metà del secolo, a partire dagli anni '40 quando, cioè, fu affidato ai Salesiani i seminari diocesani di Cochabamba e La Paz.
Grazie all'aumento di forze, la Bolivia salesiana ha potuto potenziare in qualità e quantità le proprie opere, tra cui figura oggi il centro parrocchiale e giovanile di El Alto (La Paz a 4.200 m. di altitudine), con scuola commerciale, laboratori di formazione e perfezionamento professionale, opere sociali e dispensario. 
Una particolare benemerenza hanno però acquistato i Salesiani con le scuole agricole, ora presenti in molte parti del paese. Questa vicinanza ai poveri campesinos è stata una scelta esplicita. Lo stesso è avvenuto a Kami, una zona mineraria a 3.500 metri di altitudine, dove operano da anni salesiani italiani, in modo particolare don Serafino Chiesa, con una presenza di almeno 20 anni.

NOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA

Il mago Sales ha visitato l'opera salesiana di Kami in agosto del 1993. Non lasciatevi ingannare dal mese (agosto). In Bolivia è inverno, e che inverno! La temperatura segnava: - 9 gradi e allora non c'erano certo radiatori o sistemi di riscaldamento come abbiamo noi! Vi lascio quindi immaginare la situazione di tremenda precarietà in cui vivono sia missionari che abitanti, in genere minatori. Il materiale che si estrae è tungsteno. Usato per scopi militari, pagato ai minatori, pochi pesos e rivenduto a prezzo d'oro. Le situazioni di vita e di lavoro, poi, sono disastrose: cunicoli grandi poco più della vita di un uomo e ad una profondità di 500 metri, scavati nella montagna, diventano miniere di raccolta del materiale. La vita media degli abitanti si aggira sui 30 anni.

Mago Sales a KamiINDIRIZZI MISSIONARI

- Missionario P. Serafino Chiesa
Missione Casilla 1151
Cochabamba Kami – Bolivia

- Missionario: P. Gallo Giuseppe
Missione: Salesianos don Bosco
Av. Papa Paolo, 930
Casilla 639
Cochabamba - Bolivia


PROGETTI

  • Agosto 2000
    CONTRIBUTO PER COSTRUZIONE CENTRALE ELETTRICA A KAMI, SULLE ANDE
    Per alleviare la fatica dei minatori e fare in modo che non ci sia un abbandono in massa della montagna, verso le vicine città di Cochabamba o di Santa Cruz, don Serafino Chiesa ha chiesto aiuti per la costruzione di una centrale idoelettrica, capace di dare elettricità a tutta la regione. La spesa è enorme, ma sembra che la provvidenza sia di casa a Kami. Già metà della somma (quasi mezzo miliardo di lire) sembra sia stato raccolto. La Fonfazione Mago Sales ha contribuito, anche se nel piccolo, alla realizzazione di questa grande opera con una offerta di 13.000.000 di lire, raccolte in occasione del Giubileo dei maghi al Colle don Bosco - 24 maggio 2000.
    Vedi giornalino n. 15: 
  • Marzo 2002
    PROGETTO DI FINANZIAMENTO PER NUOVI INSEGNANTI.
    Costo 9072 dollari Usa Nell'ottobre del 2001, il missionario salesiano don Beppe Gallo ha visitato la sede della nostra Associazione in Torino. Ne è "rimasto tanto entusiasta"... che ci ha lasciato il compito di realizzare un progetto per la formazione di insegnanti a Cochabamba in Bolivia.
    NOME DEL MISSIONARIO E INDIRIZZO DELL'OPERA Don Beppe Gallo Salesianos Don Bosco Av. Papa Paolo 0982 Casilla 1856 Cochabamba Tel. 04-4256142 Fax 04-4256144 E-mail: 

Mago Sales a Kami

IDENTITÁ DEL PROGETTO

Come é nata l'idea del progetto di formazione di professori di “Escuelas Populares d. Bosco” (EPDB) (nota 1). É nata dall´esigenza di formare educatori-pastori e rinnovare i criteri di organizzazione e realizzazione del sistema preventivo nelle scuole di educazione primaria e secondaria. Chi ha elaborato il progetto. Il presente progetto é stato elaborato dalla commissione di educazione coordinata dal P. Giuseppe Gallo, delegato ispettoriale di pastorale giovanile.
Esiste una richiesta diretta da parte dei professori interessati alla loro formazione? Si, esiste una richiesta da parte degli stessi professori, verbalmente: visto che la ispettoria sta giá realizzando corsi di formazione, i professori hanno richiesto di dare maggior profonditá e forza a questi corsi. Il progetto é completamente nuovo o si tratta della continuazione di un altro cominciato o terminato anteriormente? Il presente progetto non costituisce una attivitá nuova, bensí la continuazione e approfondimento di attivitá anteriormente iniziate. 
E´ parte di un programma piú ampio nella ispettoría? La scuola di agenti educatori-pastori é parte della programmazione triennale educativo-pastorale dell´ispettoria, che si vede nel Progetto Educativo Pastorale, ed é inserito nel piano triennale di formazione dei laici. Quali altre forze entrano in campo per la realizzazione e l´appoggio económico del progetto? Da cinque anni l´ispettoria collabora con un fondo alla realizzazione del piano di formazione dei laici: in questi anni si é giunti alla triplice collaborazione: i professori collaborano con il viaggio dalla loro scuola (generalmente scuola del campo), la scuola che li invia, attraverso della associazione dei genitori, offre una piccola parte del corso, l´ispettoria completa il saldo. 
Si possono dividere gli apporti nelle seguenti percentuali: Professori 20 % Scuola di provenienza 20 % Ispettoria salesiana 60 %.
Ultimamente la situazione economica é peggiorata e alle difficoltá economiche si sono sommate le difficoltá sociali: é sempre piú urgente preparare agenti educativi, che sappiano affrontare la situazione per evitare l´abbandono scolare.

DESCRIZIONE E ANALISI DELLA PROBLEMÁTICA

Problemátiche dei professori: 
Economica. La maggior parte dei professori appartengono, in termini pedagogici alla scuola tradizionale, sono poco sensibili i cambi e con poche risorse e mezzi per realizzare questi cambi. Non esiste una legislazione laborale che li protegga... E´ un settore sociale sottomesso a livelli economici di sopravvivenza, dato che tiene uno stipendio basso come effetto del presupuesto destinato a questo settore dal Tesoro Generale della Nazione. Attualmente lo stipendio base dei professori é di 93 – 112 $ che non puó coprire le spese dell´alimentazione famigliare.
Settoriale. Il governo del MNR (partito politico che governó il paese negli anni ‘90 – ‘96) cominció la gestione introducendo, intorno al ’93, la Riforma delle strutture di Stato e la Riforma Educativa che a distanza di piú di sette anni non é passato in pratica effettiva. Il sistema governativo sta dimostrando, finora, che non ha la capacitá di attuare nel campo della formazione docente. La formazione o attualizzazione docente non é un processo agile e generalizzato: finora solamente un piccolo numero di docenti ha potuto approfittare di queste attivitá. I professori attualmente in esercizio, furono formati sotto un metodo tradizionale e rigido. Sono professori con grandi limiti concettuali e metodologici per riuscire a portare avanti una pratica educativa innovatrice come sarebbe pensato nella riforma educativa Esiste una forte resistenza di un gruppo significativo di docenti a mettere in pratica la Riforma: il salario molto basso non permette che si possano fare cambi nel settore. Non si conta ancora con i meccanismi, strumenti e personale per sviluppare un processo sistematico di formazione.

BENEFICIATI DAL PROGETTO.

Il numero dei beneficiati diretti del progetto saranno 630 profesori. A questi bisogna aumentare i beneficiati indiretti che sono tutti gli alunni di EPDB OBIETTIVO DEL PROGETTO.
Abilitare i professori delle scuole statali di convenzione EPDB affinché siano agenti educativi-pastorali. 
OBIETTIVI SPECIFICI
Formare i professori nella dimensione educativo-pastorale. Formarli affinché possano essere moltiplicatori del Sistema Preventivo di d. Bosco e della Spiritualitá Giovanila Salesiana. Incentivare lo stile di animazione nei professori.
CALENDARIO DEI CORSI. 
Avranno la durata di una settimana per due volte all´anno. Tutto il corso durerá due anni, con un totale di quattro settimane di formazione. I corsi saranno ciclici, permettendo la iscrizione di nuovi professori ogni anno nei corsi di inverno.
ATTIVITÁ PEDAGOGICHE DEI CORSI. 
Saranno parte del pensum le seguenti materie. Sistema preventivo: quattro ore tutti i corsi. Spiritualitá giovanile salesiana: quattro ore tutti i corsi. Psicología evolutiva: due ore tutti i corsi. Vita di d. Bosco e di M. Mazzarello: tre ore tutti i corsi. Progetto Educativo: tre ore tutti i corsi. Evaluazione del Progetto Educativo: due ore nei corsi di estate. Itinerari educativi: tre ore tutti i corsi. Temi fondamentali di catechesi: quattro ore tutti i corsi. Amministrazione educativa: due ore tutti i corsi. 
ATTIVITÁ DI LABORATORIO. Musica. Teatro. Arbitraggio sportivo. Dinámica di gruppo. Organizzazione del corso. Organizzazione del tempo libero. Giochi di massa. Liturgia. COSTI DEI CORSI (USD) Casa di ritiro di Fatima. Giornaliero 6 Corso (6 giorni) 36 Professori 315 (6 giorni) 11.340 2 corsi annuali 22.680 2 anni 45.360 APPORTO DEI PROFESSORI (20% del totale) Due anni di corsi 9.072 USD APPORTO DELLE SCUOLE DI ORIGINE (20% del totale) Due anni di corsi 9.072 USD APPORTO DELLA ISPETTORIA (40% del totale) Due anni di corsi 18.144 USD TOTALE 36.288 USD SALDO CONTRARIO - 9.072 USD RICHIESTA ECONOMICA.
Finalmente si chiede alla “Associazione Mago Sales” che possa farsi carico di 9.072 USD, che sono il saldo negativo del costi dei corsi di formazione dei professori, collaborando cosí l´ ispettoría di bolivia, che potrebbe ridurre il suo apporto al 40% del totale del costo. Nota 1) Escuelas Populares d. Bosco. E´ una convenzione tra Ministero di Educazione di Bolivia e la Congregazione Salesiana. Il Ministero si impegna a pagare i professori, mantenere le strutture murarie e di manutenzione ordinaria (lavagne, gesso, biblioteca). La Congregazione Salesiana assume la direzione e amministrazione di tali scuole (generalmente le piú povere di zone di campo), puó scegliere i professori e i direttori, può optare per determinati programmi di studio, ha l´obligo della formazione docente.

Vedi giornalino n. 20 pagina 2:

Argentina

Giovani del Centro de Dìa
Giovani del Centro de Dìa
Giovani del Centro de Dìa
Giovani del Centro de Dìa
La storia dell'Argentina è a tutti nota per i ripetuti sistemi di dittatura. Attualmente i telegiornali italiani ci presentano la Plaza de Majo, antistante alla "Casa Rosada", carica di manifestanti: sono le madri o le mogli dei numerosi desaparesidos (scomparsi durante il regime militare) che chiedono ancora giustizia. Questa è storia. Purtroppo quasi nessuno parla della situazione attuale dell'Argentina sull'orlo di un disastro finanziario e sociale. Secondo molti il paese non ha prospettive di migliorare. Il debito pubblico, come la disoccupazione stanno raggiungendo livelli spaventosi. Il domani preannuncia più fame e più miseria. Anche se il presidente Fernando de la Rua sta cercando di porre un riparo all'aumento della miseria nelle città (soprattutto in Buenos Aires) con una politica di assistenza sociale, il disagio giovanile si fa sentire ogni giorno di più. Sono in aumento i ragazzi di strada, la prostituzione e l'uso della droga, in particolare quello della colla (la droga dei poveri). I Salesiani arrivarono nel Paese 125 anni fa. Furono i primi missionari mandati da Don Bosco. Attualmente si trovano un po' in tutto il Paese, ma la loro presenza è richiesta in modo particolare nelle periferie delle grandi città come Buenos Aires, ed è proprio qui che ha inizio l'Opera di Don Bosco per i ragazzi di strada. 

ADOZIONI A DISTANZA
Inizio anno 2001 – Terminato nel 2003 per chiusura opera.


CONTATTO CON LA MISSIONE:
Missione: Obra de Don Bosco
Indirizzo: Don Bosco 4002
C1206ABN - CAPITAL FEDERAL - Buenos Aires
Repùblica Argentina


OPERA DI DON BOSCO
Per i ragazzi della strada

OBIETTIVI
Gli obiettivi di questi Hogares si ispirano all'Opera di Don Bosco e si rivolgono alla prevenzione e allo sviluppo integrale dei bambini e degli adolescenti. Si tratta di dare la possibilità alla popolazione più giovane di integrarsi nella società, progettando un futuro sia nell'ambito lavorativo che affettivo. Il Progetto si propone di creare uno spazio diverso da quello della strada perché i ragazzi possano rivedere il proprio passato, vivere il presente e costruirsi un futuro. Da questa prospettiva gli obiettivi si indirizzano a:
- Seguire gli adolescenti e i giovani che si trovano in situazioni vulnerabili per creare forme alternative che permettano loro di elaborare un progetto di vita.
- Realizzare le possibilità favorevoli perché tali giovani possano stabilire nuovi vincoli sociali e intraprendere processi di reinserimento nell'ambito scolastico, lavorativo, culturale.
- Stimolare nei ragazzi una revisione sulla propria storia personale, per un reinserimento con la propria famiglia di origine.
- Promuovere il lavoro in rete con organizzazioni sociali e popolari.

LA METODOLOGIA
La metodologia per il Progetto si ispira al carisma di Don Bosco. Don Bosco fu per i giovani "casa, cortile, scuola, parrocchia". Per questo, Salesiani ed educatori laici, desiderano essere per questi bambini "strada, casa, scuola, Buona Novella", attuando, soprattutto, la pratica oratoriana. Il Progetto segue la linea del Sistema Preventivo di Don Bosco: "Amore, Ragionevolezza e Fede".
La metodologia ha quattro tappe fondamentali:
Giovani dei Pequenos Hogares
Giovani dei Pequenos Hogares

Il lavoro nelle strade dove ci si accosta ai bambini nel loro ambiente "naturale". Si prendono, cioè, contatti con i bambini che vivono nella stazione e nella piazza di Constituciòn e Once e si cerca di stabilire un contatto affettivo ed educativo di conoscenza e confidenza con loro. Si crea, anche, un avvicinamento con le famiglie dei ragazzi che vivono per le strade. Tutti i giorni l' "Equipe della Strada", composta da due o tre educatori, li va a trovare e dialoga con loro; li distoglie da quello che è il loro ambiente a rischio, offrendo il mate [bevanda simile al te] o organizzando partite di calcio o, semplicemente, chiacchierando con loro. Vengono così create attività educative e pastorali in spazi aperti. Insieme con altri organismi di diritti umani e congregazioni religiose di suore (Adoratrici e Oblate) si lavora per difendere i loro diritti e impedire che finiscano nelle grinfie della Polizia di Stato o dei Tribunali minorili.

Poi si continua con il secondo passo: il Centro de Dìa (centro diurno) Questo è frequentato da giovani di diverse età provenienti dalla strada. Si tratta di uno spazio a porte aperte dove i bambini ricevono indumenti, cibo, medicine; dove vengono svolte attività ricreative come il gioco, lo sport, giochi da tavola e da salone insieme ad attività scolastiche e creative come il disegno o la pittura. L'assistenza permanente degli educatori è la regola base di questa pedagogia. Senza di essa non è possibile, per i ragazzi, entrare e convivere all'Hogar. Per loro viene creato un clima familiare e allegro, con delle norme di convivenza capaci a favorire il rispetto reciproco.

Insieme al Centro de Dìa si propoAne ai ragazzi la presenza nel Centro de Noche (Centro notturno). Qui si offrono buone condizioni (serenità, intimità, riposo, ecc.) per superare i pericoli notturni (furti, droga, ecc.). Si cerca di potenziare gli aspetti positivi che permettano ai bambini di maturare i loro progetti di vita.

Il quarto passo è l'inserimento dei bambini nei Pequenos Hogares. Questo è uno spazio educativo di preparazione e inserimento nel mondo del lavoro. Si fa in modo che i ragazzi vivano uno spirito di famiglia e svolgano attività comuni di studio, lavoro, vita sociale, sport e ricreazione. Si tratta di un sistema di "porte aperte", che si inserisce in un cammino di ricerca e incontri con le famiglie, di salvaguardia della salute, di attenzioni sulla scolarità. I Pequenos Hogares favoriscono la preparazione e maturazione di un progetto di vita. Si è scelto di ubicare i Centri in quartieri popolari per dare la possibilità di inserirsi nella comunità.
Si lavora in due aree geografiche specifiche:

a) le zone di Constituciòn e la Boca della città di Buenos Aires, nelle quali si trovano :
- Un Centro de Dìa - Piedras 1597
- Un Centro de Noche - Piedras 1597
- Un Hogar - Rocha 1180

b) la zona della Matanza nel sobborgo di Buenos Aires nella quale si trovano:
- Un Centro de Dìa (Ciudad Evita: Las Rosas 335)
- Quattro Hogares:
- Alicante 274 (San Justo)
- Alicante 509 (San Justo)
- Buchardo 4375 (San Justo)
- Las Amapolas 95 (Ciudad Evita)

Bambini di strada
Bambini di strada
RISULTATI
Attraverso più di dieci anni di un continuo accompagnamento dei ragazzi nelle diverse tappe del progetto, sono passati approssimativamente 500 giovani i quali hanno scelto la libertà e, in base alle loro possibilità, una tra alcune delle seguenti alternative:
- Ritorno alla propria famiglia
- Costituzione del proprio Hogar (spazio fisico)
- Costituzione della propria famiglia (spazio affettivo)
- Inserimento stabile all'interno dell'Istituzione Salesiana, o in altre diverse Istituzioni
- Permanenza nelle strade con accompagnamento dell'Istituzione.

Il Mago Sales con i bambini di strada
Il Mago Sales con i bambini di strada

Spettacolo del Mago Sales in uno dei Centri dell'opera Don Bosco
Spettacolo del Mago Sales in
uno dei Centri dell'opera Don Bosco

ASSOCIAZIONE MAGO SALES
Nel Novembre del 2000, il Mago Sales decise di andare in Terra del Fuoco (Argentina), dove 100 anni fa si recarono i primi missionari Salesiani di Don Bosco. Qui farà numerosi spettacoli per i ragazzi delle scuole e per le comunità parrocchiali. Tutto bene, anche se non incontrerà più nessun Indios,ormai completamente scomparsi. In conseguenza, però, di uno sciopero dei servizi aerei, il mago Sales sarà obbligato ad abbreviare la sua permanenza nella Terra del Fuoco e far ritorno a Buenos Aires due giorni prima della partenza definitiva dall'Argentina. Ancora una volta la Provvidenza darà una maAno all'Associazione nel trovare nuove vie per aiutare i ragazzi bisognosi. Infatti, in quei due giorni di riposo forzato, il Mago Sales sente parlare di un progetto per i ragazzi di strada. Incontra il Padre Morena, responsabile dei centri "Hogar" e visiterà i centri in Buenos Aires. Ne resterà ammirato per l'opera svolta dai numerosi volontari. Naturalmente vi farà uno spettacolo di giochi di prestigio e ritornerà in Italia con una promessa: aiutare anche questi ragazzi. La promessa si sta concretizzando. Infatti, con i soldi raccolti a seguito di ogni spettacolo del Mago Sales nelle scuole d'Italia, viene aiutato un ragazzo delle strade di Buenos Aires. Ora sono già più di 30 i giovani aiutati da altri ragazzi delle scuole d'Italia e si sta creando un ponte di solidarietà tra le nostre aule e i centri "Hogar" dell'Argentina. Così alcune scuole d'Italia hanno un ragazzo in più tra i propri banchi e le strade di Buenos Aires un ragazzo in meno.

Progetto Favelas

Elen trascorre le sue giornate al mercato centrale di San Paolo.

Situazione sociale 
Aggiornamento di Padre Julio Lancellotti

Ecco la sua storia

Elen trascorre le sue giornate al mercato centrale di San Paolo.
La sua vita è simile a quella di tanti "Ninos de Rua", i bambini che come lei vivono sulle strade delle città del Brasile. Vivono di espedienti, andando a rovistare nei bidoni della spazzatura o facendo piccoli favori ai clienti del mercato, portando la spesa, il giornale o le bibite fresche agli impiegati del vicino ufficio postale. In cambio ricevono piccole mance e così sopravvivono.
Elen ora ha 13 anni ed è già mamma. Mentre lava i vestiti della sua bambina nella fontanella del parco, sogna una casa dove vivere, circondata dall'affetto di persone care. Lei non ruba, non si droga e questo è già un bene. Ma in quella città e in molte altre, vivono tanti bambini che stanno bruciando il loro futuro senza prospettive di riscatto.

 

NUOVO PROGETTO DI SOLIDARIETA' 2006

Nella mia vita ho incontrato e conosciuto centinaia di ragazzi che si trovavano in situazioni di forte emarginazione e la cui moltitudine veniva a formare un vero e proprio popolo: "il popolo della strada". Come i Chiriperos di santo Domingo che avevano violato la legge o come i ragazzini abbandonati di Calcutta, come i bambini e gli adolescenti malati di AIDS delle bidonville di Nairobi, o, ancora, come i minori carcerati dell'isola di Cebù, nelle Filippine o degli stati del Centr'America.
Minori che ancora oggi vivono grandi sofferenze e privazioni, oltre ad essere impediti in ciò che è loro essenziale: il diritto al gioco e al sorriso. 
Essi popolano le grandi città del mondo, ai margini delle strade o delle piazze, coinvolti nell'enorme rete del narcotraffico, lontani dalle scuole che non li attirano, nell'assoluta mancanza di spazi per la cultura, lo sport, lo svago.
Nello scorso mese di gennaio sono stato con Marco Berry delle Iene a San Paolo del Brasile, una immensa metropoli di 20 milioni di abitanti, dove ho incontrato la povertà di tanti bambini di strada. Una povertà completamente diversa da quella degli altri paesi del mondo. Qui i bambini di strada sono legione: sono almeno sette milioni i bambini e gli adolescenti che vivono abbandonati per le strade delle principali città brasiliane, e in media quattro di essi sono assassinati ogni giorno da gruppi di sterminio non ben identificati. 

Qui, a San Paolo ho incontrato padre Julio Lancellotti, "il profeta della strada", un angelo in un inferno di vita, un raggio di luce e di speranza per i dannati delle favelas, situate al centro della città, dove si dà molta più importanza alla vita di un cane che all'esistenza di un essere umano, anche se bambino.
Padre Julio è un sacerdote dell'archidiocesi di san Paolo, oltre al ministero pastorale, legato al suo ruolo di parroco, egli si dedica al recupero e all'integrazione sociale dei ragazzi di strada, chiamati "meninos de rua", tossicodipendenti, adolescenti e giovani che hanno avuto problemi con la giustizia o che sono in carcere.
Il suo impegno convinto e instancabile per il rispetto dei diritti umani di tutti i ragazzi e i giovani più emarginati, la sua denuncia contro la mafia della droga e la corruzione dei governanti gli hanno creato una cerchia di nemici. 
Egli è continuamente minacciato di morte, ma prosegue senza paura la sua opera in favore dell'adolescenza e gioventù più debole.
In una città disumana, come San Paolo, Padre Julio sfida la violenza "legalizzata" con una missione educativa di frontiera, che lo ha reso un vero profeta della giustizia e dell'amore in favore di bambini e di ragazzi che vivono ai margini di una società terribilmente ingiusta, che fa molto poco per dare loro possibilità di crescita e di costruzione di un futuro onesto e dignitoso.

Attualmente Padre Julio gestisce 45 centri per il recupero e la prevenzione, occupandosi ogni giorno di circa 7.000 bambini di strada. 
L'assistenza è continua e ben organizzata, ma le richieste di aiuto aumentano ogni giorno.
Padre Julio ha urgente bisogno di comperare un locale di almeno 300 metri quadri per accogliere le ragazze madri, per una spesa complessiva di 60.000 Euro
"Noi siamo pronti - mi dice Padre Julio - ma ci mancano i soldi".
Mediante la trasmissione le Iene è stato lanciato un appello affinché ciò si possa realizzare, come è già avvenuto per la liberazione dei bambini di fabbrica in Cambogia e per i bambini soldato in Uganda.
Grazie per ciò che potete fare.


Per effettuare i versamenti si possono utilizzare i seguenti conti correnti:

- Conto corrente postale

C.C.P. 42520288 
intestato a: FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS
Via Bioletto, 20 - 10098 Rivoli (TO)
Specificando nella causale: PROGETTO FAVELAS BRASILE

- Un bonifico bancario

IBAN IT 73 X 03069 30530 100000061253
BIC BCITITMM
intestato a: FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS
Segnando il proprio indirizzo completo.

- Direttamente presso la sede della Fondazione


Agevolazioni fiscali

La Fondazione Mago Sales è una Onlus di diritto ai sensi della legge 460-97 art. 10, comma 8, iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Torino al n. 354 del 16 aprile 2004.
L'importo delle erogazioni liberali effettuate da persone fisiche nei confronti di Onlus, consentono una detrazione di importo pari al 19% per un contributo massimo di 2.065, 82 euro 8pari a 4 milioni di lire) (ai sensi art. 13 1-bis del TUIR).
Per le aziende, nell'ambito degli oneri di utilità sociale deducibili ai fini della detrazione del reddito d'impresa, sono previste le erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore ai 2.065,82 euro o al 2% del reddito d'impresa dichiarato.
 

Uganda

casa adottata dalla Fondazione Mago SalesSITUAZIONE
Un tempo l'Uganda vantava un grande primato: era tra gli stati più ricchi dell'Africa. Era considerata la "Svizzera" del Continente nero. Recentemente (dal 1983, a seguito di una guerra e di una rivoluzione, il paese si è fortemente impoverito). I grandi commercianti indiani, perché scacciati, hanno lasciato il paese e questo è precipitato in una miseria estrema. Pur essendo proprietari di grandi centrali idroelettriche sul lago Vittoria e sul Nilo, ora sono debitori verso altri paesi per milioni di dollari. Ora la situazione politica è cambiata… non quella sociale. Per portare un aiuto alla popolazione giovanile, la più duramente colpita da questa situazione di povertà, a cominciare dal 1989, sono giunti i Salesiani di don Bosco. Attualmente hanno due opere: una a Bombo e l'altra (la più recente) a Kamuli. L'Associazione mago Sales ha adozioni in entrambe le case.

fase di costruzione del progetto casa

INDIRIZZI MISSIONARI

- Missione: Salesian of Don Bosco 
P.O. Box 173
Kamuli – Uganda

- don Gianni Uboldi
Salesians Of Don Bosco
Bombo - Namaliga
P.O. Box 10117
Kampala – Uganda

bambini dell'ugandaNOTIZIE DELL'OPERA SALESIANA
Bombo Namaliga in un certo senso fa parte della cintura sub-urbana della Capitale Kampala. Durante la guerra civile che ha portato il Presidente Museveni al comando della Nazione, Bombo - e l'intero distretto di Lowero di cui Bombo fa parte - venne distrutta quasi completamente dall'esercito di Idi Amin. Infatti i guerriglieri dell'esercito di liberazione si erano rifugiati in Lowero e da qui sferrarono l'ultimo attacco che fece capitolare Idi Amin, la Capitale e gli fece consegnare il governo del paese a Yoweri Museveni, che dal 1985 è al comando del Paese. 
Da allora la ricostruzione del distretto e della città di Bombo è ricominciata molto lentamente: la strada principale venne ricostruita, tagliando però fuori la cittadina di Bombo, che ora si presenta abbandonata, segno di un passata ricchezza non più possibile. Bombo rimase famosa per decenni - prima della guerra - per una numerosa comunità di indiani goanesi stabilitisi in una specie di colonia per lo più dedicati alla sartoria. 
Quanti da Kampala potevano permettersi un vestito di gala, facevano visita a Bombo per un perfetto vestito su misura. Di qui venne disegnato il vestito "tradizionale" che la donna ugandese ancora orgogliosamente veste durante le domeniche e le altre feste. La più grande caserma della Nazione trovò collocamento in Bombo, dove Idi Amin aveva stazionato un contingente di Sudanesi, mussulmani e fedeli al suo Governo.
I Sudanesi che vennero con le loro famiglie sono ancora qui, ma non più parte dell'esercito, abbandonati come veterani di guerra e nemici della nuova Nazione.
Le caserme non portano sviluppo alla zona: le provvigioni vengono direttamente da Kampala.
I militari hanno portato immoralità, insicurezza e accresciuto il livello dell'infezione di AIDS. (Lo scorso 4 marzo 2000, una ragazza di 16 anni venne uccisa a colpi di pistola da un militare perché oppostasi alle richieste sessuali dell'aggressore. Era una ragazza della nostra scuola superiore!).
Gli abitanti della cittadina di Bombo sono 55.000 - se si esclude il contingente militare di altri 6.000 -,vivono di agricoltura per il loro fabbisogno giornaliero. La dieta è molto semplice e monotona: il cibo preferito sono le banane bollite e ridotte a poltiglia, servite con una salsa di arachidi.
Piccoli negozi popolano la strada e il tradizionale mercato: tutti vendono gli stessi effetti, strettamente correlati con il fabbisogno quotidiano (carne, pesce, vestiti e scarpe).
Qualcuno svolge qualche attività commerciale: preparazione di mattoni (cotti al sole per i più poveri, cotti alla fornace per chi se lo può permettere), cave di pietre da costruzione, falegnami, qualche negozio di materiali da costruzione e gli immancabili bar, punto di riferimento dei militari e dei consumatori di birra, dagli occhi sempre lucidi e dalle pupille dilatate.

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I cattolici, nati dalla comunità degli indiani goanesi, già avevano costruito una cappella, che si era poi manifestata incapace ad ospitare la crescente comunità cattolica.
I padri Bianchi costruirono quindi una chiesa più spaziosa e una piccola residenza dove il Padre poteva rimanere per qualche giorno e incontrare i fedeli per le solite necessità e pratiche d'ufficio.
Durante la guerra (1972-1985) i padri abbandonarono la missione.
Gli indiani goanesi dovettero abbandonare il Paese su ordine di Idi Amin che li accusò di spogliare l'economia ugandese privando i nativi delle loro risorse. Chiesa e canonica vennero quindi abbandonate per più di un decennio. I Salesiani giunsero a Bombo nel 1988 invitati dal Cardinale di Kampala. Erano cinque padri polacchi, giovani e di grandi desideri missionari. In poco tempo ricostruirono la casa canonica e rifecero il tetto, ormai pericolante, della chiesa. L'edificio della chiesa venne dedicato a Maria, Regina dei Martiri dell'Uganda.
Dopo dieci anni i pionieri hanno lasciato Namaliga (uno morì d'arresto cardiaco lo scorso Agosto 1999, a soli 44 anni), tutti destinati ad altri avamposti missionari, lasciando dietro di sé: 
1. Una parrocchia con 12 stazioni. Ciascuna stazione con una cappella -usata come asilo per i più piccoli durante la settimana - e una scuola elementare per i ragazzi e ragazze della zona.
2. Un centro professionale per 150 giovani (ragazzi e ragazze) che imparano un mestiere. Di questi metà sono residenti nella scuola stessa. Sono tutti ragazzi e ragazze poveri che non hanno avuto mezzi per continuare la loro educazione nella scuola superiore. Molti di loro sono orfani, in custodia presso parenti e zii (pratica diffusa e accettata tra i Baganda, il gruppo etnico più numeroso nella zona). Il centro e' aperto a tutti.
3. Una scuola superiore per 350 ragazzi e ragazzi. Di questi la metà sono della zona, l'altra metà sono interni provenienti da ogni parte del Paese. La scuola superiore dura quattro anni. Ci danno una mano nella scuola tre suore indiane della congregazione delle Suore del Cuore Immacolato di Maria, una congregazione nata in Francia. L'ammissione è aperta a tutti e una partecipazione finanziaria è richiesta dalle famiglie che pagano una minima retta. 
4. Una organizzazione polisportiva per ragazzi e ragazze della zona che partecipano ad allenamenti e tornei zonali con discreti risultati. Lo scopo è chiaramente di tipo associativo e sportivo: aperta a tutti senza discriminazione di nessun genere. Il classico oratorio salesiano.
5. Una clinica con servizi sanitari di vario genere: da programmi di immunizzazione a corsi di medicina preventiva nei vari villaggi. Da piccoli interventi chirurgici a sala parto e degenza per qualche giorno; da laboratorio di analisi a dispensario di medicine. Anche qui le Suore sono di grande aiuto. I malati di AIDS trovano qui un laboratorio analisi, una consulenza medica e un sostegno psicologico e una assistenza a casa nella fase terminale della malattia.

Tutte queste attività sono rivolte ai poveri. I costi contenuti per offrire questa possibilità a chi non ne avrebbe altrimenti.

progetto mulino

PROGETTI

  • Dall' inizio anno 2000 
    ADOZIONI A DISTANZA 
    La Fondazione aiuta le missioni salesiane di Bombo e di Famuli, mediante l’opera delle adozioni a distanza.
     
  • Gennaio 2001
    MULINO E CUCINE PER BOMBO NAMALIGA-UGANDA
    Costo equivalente a 4.906, 34 Euro
    Informazioni sul giornalino:
  • Aprile 2003
    UNA SCUOLA ELEMANTARE PER BOSSA E I SUOI AMICI
    Costo 10.422,73 Euro
    Leggi giornalino n. 26, pagina 3: 
  • Gennaio 2004
    OSTELLO PER RAGAZZE
    Il progetto intende promuovere 150 ragazze – orfane e provenienti da famiglie danneggiate dall’AIDS, rifugiate dal Sudan o dalla guerra in Nord Uganda – nella loro preparazione scolastica e di preparazione al lavoro. Offrendo loro possibilità di soggiorno nell’ostello.
    Costo in Euro: 15.016,53.

 

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